Agenzia Investigativa?
Il settore investigazioni attira decine di migliaia di ricerche mensili su internet.
Resta da chiedersi: chi sono effettivamente gli operatori dietro queste presenze online?
La ricerca “agenzia investigativa” viene infatti digitata dagli utenti circa due mila volte al mese. Le pagine web indicizzate sono oltre mezzo milione.
Seguono “investigazioni private" con 1500 ricerche mensili, "investigatore privato Roma” e “investigatore privato Milano” con rispettivamente tre mila richieste mese.
Pur in assenza di analisi dettagliate o sforzi aggiuntivi, i motori di ricerca creano delle "aste pay per click" per i risultati mostrati agli utenti. Ovvero posizionando in cima chi è disposto a pagare di più.
In questo profilo, abbiamo considerato tutte le realtà investigative composte da più professionisti, classificati “investigatori privati” in quanto titolari della licenza prefettizia prevista dall’art. 134 del TULPS - investigazioni.
Quindi organizzazioni investigative strutturate nelle diverse specializzazioni o per ambito territoriale.
Abbiamo evitato, per ora, di classificare l’offerta investigativa deregolamentata, svolta con una modalità quasi artigianale da soggetti che, “amatorialmente”, si occupano di ambiti analoghi o contigui, o rispondenti a capacità di impegno economico limitato.

Contrariamente a quanto avviene all’estero, tale suddivisione non ha un concreto riscontro fattuale, in quanto anche le realtà investigative apparentemente più complesse, nei fatti, non coinvolgono più professionisti autonomamente dotati di licenza, se non in rari casi.
Infatti talvolta, diverse licenze riferibili ad un’unica entità giuridica, vengono destinate, per esigenza di struttura, ad ambiti di intervento fra loro radicalmente differenti, ad esempio servizi di sicurezza, servizi di informazione commerciale, servizi di investigazione privata.
Sono le caratteristiche del cliente e la declinazione delle sue necessità di indagine che dettano le esigenze alle quali l’agenzia investigativa dà risposta.
Infatti è curioso che l’enucleazione di quasi 400 ambiti di possibile indagine, astrattamente classificati sulla base dell’esperienza investigativa riconducibile al Network, non abbia visto il sorgere parallelo di strutture "investigative poli-specialistiche", analogamente a quanto avvenuto in ambito, per esempio, medico-sanitario, consulenziale, commercialistico-fiscale, legale, etc.
Eppure, esistono specializzazioni investigative così avanzate per le quali solo pochi players, a livello internazionale, sono in grado di rispondere ad una domanda investigativa strutturata.

Il primo sforzo, pertanto, risultava essere quello della classificazione della casistica investigativa esistente, nonché il flusso della potenziale domanda.
È stato così possibile operare una prima classificazione, ancorché in maniera non strutturalmente articolata, dell’offerta che, frazionatamente, viene assolta dalle oltre 2000 realtà investigative aziendali, anche individuali, operanti sul territorio nazionale.
Non dimenticando che la tradizione italica continua ad articolarsi, anche nelle attività economiche, per ambiti parentali, familistici e corporativi.
Infatti si tratta di un modello industriale ben diverso da quello impresso negli ultimi decenni, per esempio, alle strutture professionali legali, che hanno conosciuto articolazioni, a livello nazionale e internazionale, di studi legali associati, che arrivano a contare organici di svariate centinaia di avvocati suddivisi per specializzazioni.
Non va sottaciuta, inoltre, l’utilità di una capillare presenza investigativa che, molto spesso, è in grado di offrire, con notevoli economie di scala, risposte adeguate a problemi tipizzabili.
In un’attività di pedinamento, normalmente, il requisito della contiguità territoriale fra investigatore e soggetto attenzionato si traduce in una più efficiente e tempestiva risposta rispetto all’esigenza manifestatasi quasi “real time”.

Per converso, attività di bonifica che richiedono macchinari di particolare tecnologia, competenze e costo, possono giustificare trasferte di centinaia di chilometri, soprattutto laddove non sia possibile individuare realtà di pari affidabilità o capacità più vicine.
Non bisogna, infatti, dimenticare quanto sia fondamentale il rapporto fiduciario che si instaura fra cliente e fornitore della prestazione investigativa, legato, spesso, a considerazioni di natura personale: alcuni clienti preferiscono affidare a realtà investigative già da loro conosciute attività di bonifica che, per la loro invasività, nel caso in cui ci si imbatta in una situazione poco seria, potrebbero comportare.
Analogamente, specializzazione professionale, affinità operativa conquistata da precedenti servizi svolti con soddisfazione, fanno propendere la scelta su determinati attori investigativi, prescindendosi da considerazioni logistiche.

La saggezza di un antico portato popolare sostiene: “ofelé fa el to mestè!”, che significa “pasticcere, fai il tuo mestiere!” e si dice a chi si improvvisa esperto e cerca di fare ciò che non è esattamente in grado di svolgere.
Lo stesso, ben potrebbe essere lo slogan di una campagna di presa di coscienza dell’attività investigativa che, ritrovando analoghi detti popolari nei diversi dialetti di Italia, segnali la necessità di combattere l’abusivismo investigativo e indichi la strada di una più estesa specializzazione di questa straordinaria professione.
La condivisione di eventuali considerazioni, qui svolte da parte degli operatori del settore e di quanti ritengono che questa professione possa essere sviluppata come la logica indicata, ovvero di sempre maggiore adeguamento dell'offerta alle necessità del cliente, o, constante elaborazione di sempre più strutturate proposte di operatività, potrà essere condivisa gettando la ormai consueta “bottiglia” nel mare magnum del web.
Il punto d’approdo è info@italianainvestigatori.it. L’etichetta proposta per tale bottiglia è “InvestigAzione X.0”.
