Quanto costa un investigatore privato?
Il senso comune suggerisce che “chi più spende, meno spende”,
ma questo non è sempre vero.
Ogni investigatore privato deve risultare in possesso di una licenza investigativa rilasciata dalla prefettura di competenza: questo a livello tecnico, per la forma, ma, nella sostanza, il valore che fa la differenza è il “fattore umano”.
Infatti, a parità di preparazione professionale, esperienza e completezza curriculare, c’è differenza tra “fare” il medico ed “essere” un medico, “fare” l’insegnante ed “essere” un insegnante, “fare” l’investigatore o “essere” un investigatore: il tratto distintivo è dato dallo spirito di condivisione che anima il singolo attore, che fa della sua professione un modo di essere.
Si può ben dire, per esempio, che un bravo maestro elementare è un “costruttore di uomini”, un bravo medico è chi sa restituire serenità al paziente che beneficia delle sue cure ed alle persone che lo circondano.
Un bravo investigatore privato, come un sapiente artigiano, è un “restauratore di serenità”, un “fine ritrattista” che sa immortalare sentimenti positivi e negativi, capace di indicare quale direzione imprimere a scelte difficili o dolorose, rispettando silenzi e pudori, nel sigillo della più assoluta segretezza, avendo l’atteggiamento di chi non giudica, neppure con lo sguardo.
L’elemento caratterizzante “dell’essere” un investigatore a “dimensione umana”, che non giudica ma osserva, è dato dall’attenzione che l’investigatore sa riservare all’essenza personale del proprio cliente, sia dal punto di vista delle sue sensibilità, aiutandolo a superare la difficoltà che la “scelta di sapere” comporta, che attraverso un corredo di consigli che solo un amico sa suggerire.
In economia si parla di investimento quando una spesa, sostenuta a fronte dell’acquisizione di un’utilità che si protrae nel tempo, genera ricavi, compensi o benefici a breve, medio e lungo termine.
Il costo di un’investigazione, nel momento in cui aiuta a sostenere il cliente nei suoi momenti più difficili e a prendere consapevolezza di come affrontare i propri problemi, ristabilendo qualità di vita e serenità di prospettiva, diventa una “spesa senza peso”: uno di quei valori il cui prezzo si dimentica.

Quante volte ci è capitato di mangiar male in un ristorante blasonato, il cui conto rimane un ricordo indelebile e, per converso, pranzi prelibati annullano la memoria di quanto hai speso? Un ritardo si perdona, una cosa fatta male no!
Inoltre, la caratteristica propria dell’investimento è quella di generare un valore aggiunto quantificabile sotto diversi profili, spesso anche in termini di interesse negativo.
Il costo di un’investigazione che ti fa evitare di convolare a nozze con chi potrebbe essere la causa permanente della tua infelicità, di una vita svuotata di colori e sentimenti, di esborsi non quantificabili: quanto vale?
La tempestiva scoperta di un partner commerciale infedele, che ti sottrae i segreti e le strategie aziendali, il portafoglio clienti, anni di fatica e i sogni di una vita: quanto vale?
Scoprire che un tuo dirigente, od un tuo dipendente, si è reso protagonista di sottrazioni ripetute, di artifici e raggiri contabili che gli hanno consentito di cumulare ricchezze illegittime, profittando della fiducia mal riposta: quanto vale?
Scoprire che il carattere taciturno, scontroso e con la luna per traverso di tuo figlio non è frutto di un gene ereditario, ma è conseguenza di cattive frequentazioni o di comportamenti vessatori dei quali è vittima: quanto vale?
Scoprire in tempo tutto questo, quanto vale?
Questo non vuol dire che la soluzione di ogni questione si possa trovare con un’investigazione, o che sia solo una questione di soldi ma, semplicemente, conferma la necessità di poter formulare corrette domande e risposte per identificare il problema e poi risolverlo: Ludwig Wittgenstein diceva che “un problema ben posto è per metà risolto”.

Il valore aggiunto che un bravo investigatore privato sa riservare ai propri clienti, è specialmente l’esperienza di identificare immediatamente l’essenza del problema, nonché di offrire al proprio interlocutore la strategia di indagine più adatta, prediligendo termini di tempo e vantaggio economico, per giungere alla soluzione migliore, sempre nel rispetto delle esigenze e delicatezze che il cliente merita, anche se non pienamente richieste dalle priorità dell’indagine.
Sulla base di questi presupposti, un bravo investigatore privato, che mette lealmente a fattor comune con il cliente la propria esperienza, dovrebbe essere in grado di prospettare metodi di indagine efficaci, concreti, dalla tempistica certa e rispondenti a tutti i desiderata richiesti, piuttosto che cedere alla tentazione di proporre tariffazioni orarie, che prescindano dal risultato atteso dall’investigazione, dalle aspettative e capacità di investimento della persona.
Per esempio, la previsione di un compenso orario non lascia l’opportuno spazio alle componenti legate all’empatia con il cliente, nella condivisione, anche psicologica, del problema da risolvere, spesso penalizzando ogni possibilità di approfondimento.
Come può un investigatore dimostrare di condividere pienamente il problema dei propri clienti, se la componente principale del proprio profitto è allungare il percorso per arrivare alla soluzione del problema investigativo? i vecchi avvocati milanesi dicevano “causa che pende, la rende” e questo comportava lungaggini processuali spesso inutili.
La parafrasi di una massima di questo genere, “investigazione che pende, la rende”, può facilmente essere facilmente adottata per una concezione oraria della tariffazione investigativa.
La stessa Prefettura (soggetto legittimato al rilascio delle licenze investigative) concede alla discrezione dell’investigatore di indicare nel tariffario obbligatorio il doppio regime, orario o flat, dei compensi investigativi.
Esistono circostanze nelle quali è necessario un maggiore sforzo, anche nella piena consapevolezza dell’esiguità di raggiungere il risultato sperato. In poche parole, il valore aggiunto dell’investigatore dovrebbe prescindere dal tempo impiegato, per riservare al proprio cliente soluzioni rispettose della sua identità e delle sue esigenze, senza la necessità di dover conseguire traguardi esclusivamente parcellari.
Come si può applicare una tariffa oraria ad un’intuizione investigativa, spesso immediata, che può far risparmiare decine e decine di giorni, soprattutto se, grazie all’esperienza, si può ottenere “la foto fumante”, evitando di addebitare al cliente costi maggiori?

La tariffa oraria richiesta da un’agenzia investigativa, o un investigatore privato, oscilla mediamente fra i € 40,00 ed i € 120,00 l’ora, da moltiplicare per ogni operatore investigativo impegnato sul caso (solitamente, viene imposto al cliente di impiegare almeno due persone, per minimo 6 ore consecutive).
La proposta investigativa ideale dovrebbe prevedere un progetto personalizzato che, calibrato sulle caratteristiche e le esigenze presentate dal cliente, gli riservi, fin da subito, un corrispettivo “flat” specifico e comprensivo di spese, ove possibile, per l’ottenimento del risultato atteso.
In questo modo, la spesa è modulata in relazione all’obbiettivo investigativo desiderato dal cliente e permette un dialogo continuo e costante, attuato secondo la modalità più idonea. Gli esiti dell’investigazione vengono consegnati in un dossier conclusivo, di facile lettura, che contiene il materiale video-fotografico raccolto, che consentirà di sviluppare le considerazioni ritenute più opportune.
Quella che abbiamo qui tracciato è quasi una rivoluzione: si tratta di passare da un’obbligazione di mezzi (il cui corrispettivo è il totale delle risorse impiegate, moltiplicate per il loro costo orario) ad un’obbligazione a percorrere un’ipotesi investigativa “tracciata”, di cui si specificano gli obbiettivi attesi, con corrispettivi fissi ed invariabili per soddisfare i bisogni del cliente, aiutandolo a chiarire ogni aspetto di suo interesse.
In poche parole, l’investigatore privato, munito di tutte le sue esperienze e capacità, si propone di raggiungere l’obbiettivo dell’indagine con tempi e costi, di regola, invariabili.

L’augurio finale è quello di una scelta adeguata alle esigenze del cliente, nella certezza che la nostra presenza sarà in grado di garantire, oggi, il più alto grado di efficienza in tutte le investigazioni che verranno qui descritte, seguendo ciascuno in tutte le richieste, dubbi, precisazioni che sarà possibile attivare.
L’appuntamento è sul sito Italiana Investigatori Network e, per tutto ciò che vorrete approfondire, nonché per ogni richiesta di aiuto, si consiglia di inserire la relativa richiesta “in una bottiglia da gettare nel mare del web” dedicato alle investigazioni: il suo nome è e-mail, il destinatario è info@italianainvestigatori.it
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