Scegli di sapere
Il sottotitolo che ben potrebbe attribuirsi
a questo articolo è “contributi per una scelta consapevole”.
Con ciò riferendoci all’insieme di esperienze e competenze che favoriscono l’atteggiamento mentale, necessario ad affrontare positivamente una criticità di qualsiasi natura: personale, personalissima, relazionale, familiare, patrimoniale, aziendale, etc.
Il contributo che vogliamo offrire, infatti, è uno spazio dedicato allo studio delle differenti applicazioni di indagine investigativa ed alle diverse prospettive di intervento dell’investigatore privato.
Preliminare è, ovviamente, un atteggiamento proattivo, che passi attraverso la convinzione che “i problemi si risolvono affrontandoli” e non confidando in decorsi inerziali che, portando il problema all’oblio, lo depotenzino quasi per magia.
I saggi ci hanno insegnato che “di fronte ad un bivio, devi scegliere la strada più difficile, perché è quella giusta”.
In un mondo che ha fatto del rinvio, del differimento, del “domani si vedrà” una filosofia di vita, l’assumere una decisione, e cioè scegliere, è già un primo punto fermo.
Per completezza, però, bisogna osservare che la scelta può essere, molto spesso, “obbligata”, in quanto dipende da opzioni da altri adottate: il caso classico è quello delle “dissoluzioni familiari”, subite per la scelta irrevocabile di uno dei coniugi.
L’ambito della “scelta subita” apparirebbe escluso da questa sezione ma, se letto in chiave investigativa, può rimanere aperto all’approfondimento delle ragioni per le quali quella scelta, i cui effetti dovrebbero subirsi, è stata operata.

Ed è qui che entra in gioco la parte più difficile: l’opportunità di scegliere di sapere, di capire le motivazioni che hanno comportato la situazione che, controvoglia, si è costretti a subire, anche se va messo in preventivo che il risultato potrebbe essere foriero di ulteriori sentimenti negativi.
Si tratta, tuttavia, dell’unico modo a disposizione della persona di elaborare la difficoltà sofferta, con la recondita speranza di poter riequilibrare la situazione: il quadro di riferimento che un’indagine in una tale direzione potrebbe portare è quello di, come recita un antico detto, “concedere senza cedere, con l’intenzione di recuperare”.
Nella fisiologia del vivere comune, quello sopra evidenziato è un caso limite, ma che è stato introdotto al solo scopo di arricchire la valenza che il solo fatto di decidere di sapere, di scegliere di sapere, di voler sapere, sia un atteggiamento psicologico non usuale.
Scegliere di sapere non riguarda solo la conoscenza di ciò che è accaduto, ma potrebbe riguardare una dimensione più progettuale, più proiettata al futuro.

La crescita dei propri figli dipende certamente da ciò che si respira in casa, dall’ambiente familiare, ma anche dalle frequentazioni, dal comportamento che i nostri figli tengono quando non siamo presenti, senza allinearsi allo stereotipato resoconto serale, secondo cui: “come è andata oggi a scuola? Bene”.
“Cosa hai fatto nel pomeriggio? Niente di che”.
L’interessarsi ai figli implica non solo dedicare loro un tempo di qualità ed avere un atteggiamento accogliente e di dialogo, ben sapendo che le poche occasioni che i figli raccolgono per comunicare la loro interiorità sono spesso collocate a tarda sera, quando tu sei già a letto e tuo figlio si siede, ed alla domanda “cosa c’è?” ti risponde “niente”.
Questo non vuol dire “sguinzagliare un detective” che pedini, passo passo, ogni movimento, ogni comunicazione, ogni battito di ciglia di nostro figlio, ma che, in presenza di una anomalia comportamentale, possa l’investigatore aiutarti ad approfondire eventuali situazioni di disagio non così evidentemente apparenti.
Anche in questo caso, si tratta di voler sapere, di essere interessati a conoscere, in una parola, di avere una tensione verso l’altro che ti porta a voler vedere quello che tu non vedi, e che magari un esperto è in grado di cogliere immediatamente.

Al di fuori di casa, nella vita imprenditoriale, è importante interrogarsi su una serie di profili che riguardano internamente la propria azienda, per coglierne il clima, per anticipare i possibili profili di rischio, per monitorare meglio comportamenti anomali o di insoddisfazione, così da prevenire eventuali infedeltà del proprio personale, ammanchi inventariali, utilizzo improprio di beni, attrezzature e strutture aziendali, assenteismo, etc.
Ma anche all’esterno dell’azienda possono verificarsi accadimenti e circostanze meritevoli di approfondimento investigativo: si pensi ai casi di concorrenza sleale, di spionaggio industriale, di attacchi informatici, di strategie di dumping, etc.
Gli ambiti di questo sforzo di introspezione del proprio prossimo sono illimitati.

L’aspetto cui vogliamo, qui, concentrare l’attenzione è proprio quello di vivere la scelta di una dimensione di curiosità nei confronti del mondo che ti circonda e che molto spesso ti porta a guardare ma non vedere, o a sentire ma non ascoltare.
Affidare tali ambiti di cognizione ad un professionista esperto, saggio, discreto, che sia in grado di condurre, anche con venature introspettive, un’attività di indagine, a favore e non contro chi ti circonda, è la risposta che ti fa capire che “hai scelto di sapere”.
Su questa tematica siamo a disposizione per un dialogo con gli utenti, che potranno inoltrare un e-mail all’indirizzo info@italianainvestigatori.it nella quale fornirci una testimonianza di una loro decisione di scegliere di sapere.
Sei un esperto, uno studioso o sei interessato alla materia?
Compila il form, puoi proporre un contributo al nostro articolo, oppure presentarci eventuali domande, richieste di approfondimento, nonché personali aspetti di interesse che vorresti né diventassero integrazione.
Ovviamente non rispondiamo ad ogni messaggio, tuttavia li leggiamo tutti con molta attenzione.
Alcuni infatti, richiedono private considerazioni, altri daranno vita alla composizione di apposite, e opportunamente anonimizzate, domande frequenti che pubblicheremo sul sito, i restanti, invece, oltre a poter costituire “oggetto” di apposite prospettive di indagine e verifica, potranno suggerire argomenti di futura trattazione dei nostri articoli.
Grazie per l’eventuale contributo
Buon lavoro a tutti.
Italiana Investigatori Network