Si tratta di un ambito economicamente rilevante sia per il numero dei soggetti coinvolti che per la rilevante spesa connessa.
Vengono commissionate indagini particolari a supporto della denunzia di malpractice sanitarie foriere di notevoli ed invalidanti danni alla persona.
Nel 2017 è stato pubblicato, nel quadro del progetto Registro Italiano Artro Protesi, il quarto report che ha evidenziato un insieme di dati, tratti dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO) relativi alla chirurgia protesica articolare di anca, ginocchio, spalla e caviglia.
Risulta che nel 2015 sono stati eseguiti 181.738 interventi di sostituzione articolare.
Nel Novembre 2019 è stato reso pubblico un rapporto di ricerche di mercato sul settore delle protesi dentali, redatto da Coherent Market Insights, che esamina il mercato delle protesi dentali, per prodotto (corone, ponti, impiallacciature, intarsi, protesi dentarie), per materiale (metalli, polimeri e ceramica) nonché per utente finale (ospedali, cliniche e laboratori dentali).
In tale settore si collocano anche i bio-impianti, dispositivi medici o tessuti, cioè, che vengono impiantati chirurgicamente all’interno del corpo al fine di sostituire o supportare qualsiasi organo del corpo danneggiato per migliorare la funzione dell’organo stesso.
Si tratta di un ambito estremamente specialistico e in questa sede appare opportuno fornire una serie di indicazioni statistiche generali.
Secondo l’Eurostat, in Italia, circa 60.000 professionisti dentisti risultano iscritti nel relativo albo e la spesa familiare per le cure odontoiatriche assomma, secondo un rapporto Istat, a 475 euro l'anno a famiglia.
In un recente convegno, tenutosi a Cernobbio, il Censis ha rilevato che nel 2016 gli italiani hanno speso per visite e cure odontoiatriche il ragguardevole importo di 7.8 miliardi.
Tuttavia, con un forte squilibrio di classe, essendo tale ambito riservato alle classi benestanti dal momento che 17 milioni di italiani non fanno visite di controllo e 3.7 milioni optano per soluzioni “low cost”.
L’ambito investigativo è stato spesso interessato da indagini commissionate tese all’accertamento dell’utilizzazione di materiali scadenti, spesso provenienti da riutilizzi, o comunque prodotti in mercati concorrenziali, che, puntando esclusivamente sul contenimento del prezzo, hanno provocato danni, spesso irreparabili, sui quali periodicamente la magistratura è chiamata ad intervenire.