La spesa sanitaria nazionale si è attestata a 152.8 miliardi di euro, coperta da risorse pubbliche per il 74%, mentre il restante 26% (39 miliardi) è stato pagato direttamente dalle famiglie per euro 39.5 miliardi e 3.7 attraverso assicurazioni private.
La Corte dei Conti nel suo “Referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali” ha conclamato l’efficacia dei controlli economici e contabili adottati negli ultimi anni dal settore sanitario, la cui spesa nel 2018 si è attestata alla ragguardevole somma di euro 115.4 miliardi.
Tale dato risulta ancor più rilevante se raffrontato sulla crescita percentuale per il periodo 2000-2008 pari al 60.8% rispetto al periodo 2009-2018 dove la variazione percentuale è stata di appena il 3.7%.
Rapportata al PIL, la spesa sanitaria pubblica è stata pari al 6.6% in netto risparmio rispetto alla spesa in Germania 9.6%, Francia 9.5%, Regno Unito 7.6%, e di poco superiore a quella spagnola 6.3% e portoghese 6%.
Tale relazione ha altresì rilevato come la spesa sanitaria privata direttamente sostenuta dalle famiglie (iniziaticamente denominata “out of pocket”) ha raggiunto, nel 2017, i 39,7 miliardi, pari a un valore pro-capite nazionale di 656 euro.
La struttura sanitaria è composta, nel complesso, da 653.356 dipendenti, di cui il 67,2% costituito da personale medico e altri ruoli sanitari, tra i quali il personale infermieristico, tecnico sanitario e della riabilitazione.
Passando in rassegna le singole categorie di occupati va sottolineata la riduzione del numero degli infermieri passato da 271.939 nel 2012 a 266.330 risorse nel 2015, anche il numero dei medici ed odontoiatri si è costantemente ridotto passando da 109.151 unità (2012) a 105.526 (2015).
L’ambito dell’indagine ed investigazioni è normalmente svolta dalle competenti autorità per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale, mentre per quanto riguarda la sanità privata, si rileva come indagini ed investigazioni vengano normalmente attivate a supporto delle iniziative giudiziarie che vengano promosse a fronte dei casi più evidenti di malpractice sanitaria, laddove debba essere accertata una responsabilità patrimoniale (e di conseguente diritto al risarcimento da parte della vittima dell’episodio di mala sanità o dei suoi congiunti).