La fattispecie più facilmente ricorrente è quella che è riconducibile all’attività del broker.
Il quale, regolarmente incardinato nell’organico aziendale dell’assicurazione che, fraudolentemente, trattiene per sé il denaro corrispondente al premio ricevuto dal cliente senza utilizzarlo per attivare la copertura richiesta.
Il momento che, dirompentemente, fa emergere tale illiceità è quello in cui l’assicurato viene a conoscenza del fatto che la polizza da lui apparentemente sottoscritta ed adempiuta non copre il danno, che normalmente assomma ad importanti multipli di quanto sottrattogli dal broker o dipendente infedele.