Tali fattispecie, a volte, nascondono intenti fraudolenti, nel senso che vengono compiute non da terzi non identificati, bensì dallo stesso beneficiario dell’indennizzo, da soggetti a lui riferibili o da lui ingaggiati.
L’investigatore privato è in grado di eseguire accertamenti idonei ad identificare il nesso eziologico dei comportamenti di cui si chiede il risarcimento, ricostruendo l’eventualità di apporti diretti dallo stesso beneficiario.
Gli stessi spaziano dai danneggiamenti ai beni mobili (quali auto, moto, barche, etc.) a scritte sui muri e vandalismi in genere tesi ad offendere la sfera patrimoniale e, spesso, anche fisica del potenziale danneggiato, per non sottacere ipotesi di furto simulato o sottrazione “pilotata”.