Tale ambito investigativo riguarda la lotta alle patologie ed alle cause di disturbi legati all’abuso nell’utilizzo di smartphone, oppure alle vere e proprie segregazioni sociali connesse alla sostituzione di mondi virtuali alla realtà.
Al novero delle dipendenze conosciute (da droghe, alcol, sesso, gioco, etc.) si è recentemente aggiunta l’individuazione di nuove sindromi, che sono nate a seguito dell’incremento esponenziale nell’utilizzo di strumenti informatici e tecnico-digitali.
L’ossessione generale per lo smartphone è in grado di causare vere e proprie dipendenze, che si estrinsecano in ansie per la batteria del cellulare scarica, nevrosi per l’esaurimento del credito telefonico o per la mancanza di campo.
Tali utilizzi smodati non solo provocano enormi divari tra le persone, ma, spesso, le portano a chiudersi in sé stesse: si parla, così, di nomofobia (letteralmente, ansia da assenza di connessione), o hikikomori (termine giapponese che indica il rifugiarsi in un mondo virtuale, che porta all’isolamento fisico).