Legambiente, dal proprio “Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità” ha comunicato che, nel 2017, gli incendi boschivi sono stati 6.550, circa diciotto al giorno, ed hanno ridotto in cenere 140.430 ettari di aree verdi.
Le cause di questi roghi possono suddividersi in incendi dolosi con motivazione connessa alla ricerca di un profitto, quali:
- apertura o rinnovazione del pascolo a spese del bosco.
- volontà di recuperare terreni agricoli a spese del bosco per la coltivazione dei medesimi, o per attivare contributi comunitari.
- per questioni connesse agli operai assunti da enti locali, o che aspirano all’inclusione in squadre antincendio.
- con l’intento di distruggere, col fuoco, opere forestali non ben eseguite, etc.
Ci sono, poi, motivazioni legate a proteste, risentimenti ed insensibilità, quali: incendi causati da vendette o ritorsioni verso la pubblica amministrazione, tra proprietari, per protestare contro i vincoli imposti nelle aree protette, per gioco o divertimento, per deprezzare aree turistiche, per contrapposizioni politiche, o veri e propri atti terroristici.