Investigazioni per casi di sindrome da acquisto compulsivo
Indagini personali coniugali e familiari
Nei primi giorni del 2020 la stampa ha portato in evidenza la storia di una donna pavese di 49 anni, per la quale gli acquisti “seriali” erano diventati vera ossessione.
Alla stessa infatti, affetta da shopping compulsivo, sono stati documentati acquisti per vestiti, scarpe e borse griffate fino ad un totale di oltre 30mila euro.
I tentativi di convincerla a spendere di meno si sono rivelati tutti infruttuosi, poichè appena poteva, andava nei negozi del capoluogo lombardo e di altre città per acquistare capi all'ultima moda. Una passione molto costosa e che poteva avere conseguenze pesanti per il suo presente e il suo futuro.
Pertanto, su richiesta dei suoi familiari, che volevano evitarle un tracollo economico, i giudici del Tribunale di Pavia hanno nominato un amministratore di sostegno per lei, togliendo dalla sua disponibilità carte di credito e bancomat.
La decisione dei giudici è stata motivata anche in base alla relazione inviata dallo psichiatra e dalla psicologa che hanno seguito a lungo il caso.
Fra le cause più tradizionali di depauperamento, dispersione o prodigalità del patrimonio familiare si può classificare il gioco d'azzardo (definito anche Gambling), e diverso dalla ludopatia che verrà esaminata in un apposito articolo, che diviene patologico quando non si gioca più per il piacere di farlo o in modo coscienzioso, ma si crea una vera e propria dipendenza.
Chi ne è affetto dopo aver perso molto denaro crede di poter risolvere i problemi giocando ancora e, nel peggiore dei casi, esaurisce il proprio patrimonio, arrivando nei casi più estremi, in mancanza di possibilità di prestito, a commettere furti o truffe.
Per questo motivo molto spesso si assiste a richieste di investigazioni finalizzate ad accertare tutte le sfaccettture del quotidiano di quei soggetti ritenuti potenzialmente "fragili" o propensi, a scivolare senza accorgersene in una condizione di autonoma e piena consapevolezza, in condotte potenzialmente perniciose per la propia liberta individuale ed economica, o peggio, per quella dei propri cari.
I controlli delle agenzie di investigazioni posti a presidio del protrarsi di tali comportamenti, servono a fornire alla famiglia della persona interessata dalle verifiche, un quadro dettagliato e puntuale di tutti gli avvenimenti ritenuti potenzialmente sospetti od interpretabili quali veri e propri alert, necessitano di un approfondito chiarimento, specialmente da parte di soggetti esterni emotivamente non coinvolti.
Alla stessa infatti, affetta da shopping compulsivo, sono stati documentati acquisti per vestiti, scarpe e borse griffate fino ad un totale di oltre 30mila euro.
I tentativi di convincerla a spendere di meno si sono rivelati tutti infruttuosi, poichè appena poteva, andava nei negozi del capoluogo lombardo e di altre città per acquistare capi all'ultima moda. Una passione molto costosa e che poteva avere conseguenze pesanti per il suo presente e il suo futuro.
Pertanto, su richiesta dei suoi familiari, che volevano evitarle un tracollo economico, i giudici del Tribunale di Pavia hanno nominato un amministratore di sostegno per lei, togliendo dalla sua disponibilità carte di credito e bancomat.
La decisione dei giudici è stata motivata anche in base alla relazione inviata dallo psichiatra e dalla psicologa che hanno seguito a lungo il caso.
Fra le cause più tradizionali di depauperamento, dispersione o prodigalità del patrimonio familiare si può classificare il gioco d'azzardo (definito anche Gambling), e diverso dalla ludopatia che verrà esaminata in un apposito articolo, che diviene patologico quando non si gioca più per il piacere di farlo o in modo coscienzioso, ma si crea una vera e propria dipendenza.
Chi ne è affetto dopo aver perso molto denaro crede di poter risolvere i problemi giocando ancora e, nel peggiore dei casi, esaurisce il proprio patrimonio, arrivando nei casi più estremi, in mancanza di possibilità di prestito, a commettere furti o truffe.
Per questo motivo molto spesso si assiste a richieste di investigazioni finalizzate ad accertare tutte le sfaccettture del quotidiano di quei soggetti ritenuti potenzialmente "fragili" o propensi, a scivolare senza accorgersene in una condizione di autonoma e piena consapevolezza, in condotte potenzialmente perniciose per la propia liberta individuale ed economica, o peggio, per quella dei propri cari.
I controlli delle agenzie di investigazioni posti a presidio del protrarsi di tali comportamenti, servono a fornire alla famiglia della persona interessata dalle verifiche, un quadro dettagliato e puntuale di tutti gli avvenimenti ritenuti potenzialmente sospetti od interpretabili quali veri e propri alert, necessitano di un approfondito chiarimento, specialmente da parte di soggetti esterni emotivamente non coinvolti.