Lla stessa infatti, affetta da sindrome da shopping o acquisto compulsivo, erano stati documentati acquisti per vestiti, scarpe e borse griffate fino ad un totale di oltre 30 mila euro.
I tentativi di convincerla a spendere di meno si rivelavano tutti infruttuosi, poichè appena poteva, andava nei negozi del capoluogo lombardo e di altre città per acquistare capi all'ultima moda. Una passione molto costosa e che poteva avere conseguenze pesanti per il suo presente e il suo futuro.
Pertanto, su richiesta dei suoi familiari, che volevano evitarle un tracollo economico, i giudici del Tribunale di Pavia hanno nominato un amministratore di sostegno per lei, togliendo dalla sua disponibilità carte di credito e bancomat.
La decisione dei giudici è stata motivata anche in base alla relazione inviata dallo psichiatra e dalla psicologa che hanno seguito a lungo il caso.
Fra le cause più tradizionali di depauperamento, dispersione o prodigalità del patrimonio familiare si può classificare il gioco d'azzardo (definito anche Gambling), e diverso dalla ludopatia che verrà esaminata in un apposito articolo, che diviene patologico quando non si gioca più per il piacere di farlo o in modo coscienzioso, ma si crea una vera e propria dipendenza.
Chi ne è affetto dopo aver perso molto denaro crede di poter risolvere i problemi giocando ancora e, nel peggiore dei casi, esaurisce il proprio patrimonio, arrivando nei casi più estremi, in mancanza di possibilità di prestito, a commettere furti o truffe.
Per sindrome da acquisto compulsivo, si intende la persona affetta da shopping compulsivo non compra per il piacere di fare un nuovo acquisto o per rispondere a un reale bisogno, ma sviluppa uno stato di tensione crescente per cui il desiderio di acquistare si trasforma in un impulso che non riesce a controllare.
Per questo motivo molto spesso si assiste a richieste di investigazioni finalizzate ad accertare tutte le sfaccettture del quotidiano di quei soggetti ritenuti potenzialmente "fragili" o propensi, a scivolare senza accorgersene in una condizione di autonoma e piena consapevolezza, in condotte potenzialmente perniciose per la propia liberta individuale ed economica, o peggio, per quella dei propri cari.
I controlli delle agenzie di investigazioni posti a presidio del protrarsi di tali comportamenti, servono a fornire alla famiglia della persona interessata dalle verifiche, un quadro dettagliato e puntuale di tutti gli avvenimenti ritenuti potenzialmente sospetti od interpretabili quali veri e propri alert, necessitano di un approfondito chiarimento, specialmente da parte di soggetti esterni emotivamente non coinvolti.