Questa categoria include tutte le attività che riguardano il settore alimentare, tra cui l’agroalimentare, tutte le lavorazioni di materie prime quali pesci, crostacei e molluschi, frutta e ortaggi, i prodotti lattiero-caseari, prodotti da forno, farinacei ed altri alimenti quali zucchero, cacao, the, caffè, condimenti e spezie, nonché la produzione di prodotti per l’alimentazione di animali.
Sono presenti 53.360 imprese, che impiegano 401.726 addetti, per un fatturato complessivo (da vendita e prestazioni) di 113,5 miliardi di euro, circa il 7% del PIL italiano.
Il settore bevande riguarda tutte le attività di distillazione, rettifica e distillatura di alcolici, produzione di vini da uve, birra, malto, sidro ed altri vini a base di frutta, nonché bevande fermentate non distillate.
Il comparto conta 3.390 imprese con 40.100 addetti ed un fatturato complessivo di 19 miliardi di euro circa.
Le indagini originate dalle esigenze del singolo soggetto del settore, tipicamente riguardano l’intera filiera distributiva dal momento che, spesso, vengono riscontrate dispersioni e ammanchi dalla fase di approvvigionamento, di stoccaggio, di distribuzione, etc.
Sono frequenti le richieste per attività di controllo dei dipendenti, accertamenti di comportamenti di concorrenza sleale, concorso nel reato sofisticazione alimentare, atti di spionaggio industriale o di sabotaggio nelle attività di commercio al minuto che volte addirittura hanno visto comportamenti delittuosi posti in essere direttamente sui singoli prodotti alimentari al fine di ingenerare discredito commerciale o vere e proprie attività di denigrazione del marchio.
Inoltre si segnalano le tematiche investigative proprie del settore che vertono, soprattutto, nella contraffazione del marchio (il fenomeno del cosiddetto Italian Sounding) che attenta, profondamente, al valore nazionale del Made in Italy.