Il fatturato aggregato dei maggiori operatori (che rappresentano il 97% del mercato della GDO alimentare) nel 2017, ha avuto un peso di oltre 83 miliardi di euro (al netto di IVA).
Tale dato va integrato con quello della GDO non food.
Tale ambito riguarda l’insieme dei punti vendita gestiti normalmente da marchi riconosciuti a livello internazionale che costituiscono altrettante catene distributive.
Le stesse si differenziano in quattro tipologie di formato legate a dimensione, numero di prodotti, numero di referenze per ogni prodotto, si parla così di supermercati con superficie di vendita superiore a 400 mq, ipermercati di superficie superiore ai 2550 mq, a servizio libero di superfice compresa tra i 200 ed i 400 mq, ed i discount di superficie tra i 200 ed i 1000 mq, ma con la presenza di una limitatissima gamma di prodotti.
Le investigazioni rivolte al comparto riguardano soprattutto: la lotta ai micro-taccheggi da parte della innumerevole clientela e le attività di controllo sul corretto operato degli addetti alle casse.
Sia mediate attività di osservazione dinamica, con acquisti simulati o la verifica delle modalità di gestione dei resi ed emissione scontrini, che tramite controlli a mezzo di ottiche miniaturizzate, occultate all’interno degli ambienti di lavoro sul singolo punto vendita.
Tale attività di verifica riguarda non solo gli addetti alla vendita, commessi e cassieri, ma anche gli addetti alla sicurezza, alle pulizie, ed in generale qualsiasi incaricato alle quotidiane attività di logistica e manutenzione, elettricisti, idraulici, addetti al sistema di condizionamento e riscaldamento, spesso estranei all’organico aziendale.