L’industria della stampa e dell'editoria è una delle più "strategiche" del paese e comprende oltre 101.269 imprese che occupano 557.570 addetti generando un fatturato di circa di 106 miliardi di euro.
In tali dimensioni numeriche comprendono, oltre alle attività di editoria (che include l'edizione di software), le attività di produzioni cinematografiche e di registrazioni musicali, le attività di trasmissione, programmazione telefonica e televisiva, le telecomunicazioni, le attività di informatica e le attività legate ad altri servizi di informazione.
Le investigazioni più richieste riguardano le azioni di tutela del copyright contro i fenomeni della pirateria digitale (il 38% circa dei film, serie e programmi resi accessibili nel 2018 secondo i dati dell’IPSOS per conto di FAPAV).
Altre fattispecie di intervento investigativo sono relative ad indagini difensive in casi di diffamazione promosse da terzi nei confronti dei contenuti a stampa o multimediali che si ritengono lesivi della reputazione.
Lo sforzo economico legato alla scoperta di illeciti accessi ha come suo contraltare l’importo di 600 mln di euro di fatturato che si stima essere perdita diretta della mancata fruizione di canali legali di film e serie piratati.
L’importo di innalza ad 1.8 miliardi di euro, considerato quale fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria audiovisiva.
Sono frequenti anche attività investigative, per la validazione delle fonti e testi, per verifiche incociate, indagini sul controllo di collaboratori esterni, interni ed in genere per la verifica dell’adempimento agli obblighi di segretezza, riservatezza sia dei contenuti che delle fonti.
Inoltre ricordiamo, le attività investigative a supporto di programmi giornalistici di inchiesta, tesi a comprovare, anche visivamente, illeciti che, diversamente, in assenza di un mandato investigativo ad “hoc” non potrebbero validamente diffusi.