Al consulente peritale forense viene richiesto di appurare se uno scritto (in gergo, un olografo) appartiene o meno ad una determinata persona, come avviene nel caso dell’istanza di verificazione, ex articolo 210 cpc, richiedibile in sede processuale per ottenere la validazione (o il disconoscimento) di lasciti testamentari, disposizioni di ultime volontà, contratti, etc.
Si può ben dire che la calligrafia è una traccia di identificabilità e di paternità del sottoscrittore, di pari legittimità rispetto ad un’impronta digitale, o ad una traccia di DNA, dal momento che vi può essere un solo autore dello scritto ed ogni scrittura può essere espressione di una sola persona.
Nei processi penali, che abbiano ad oggetto minacce o diffamazioni perpetrate a mezzo di scritti, comprovare inoppugnabilmente l’identità dell’autore ne comporta l’imputabilità del reato e la punibilità del reo, senza eccessivi rischi di possibili errori giudiziari.