Investigazioni aziendali

Investigazioni sulla reputazione commerciale, aziendale e personale Colere

Un'esatta e affidabile verifica della solvibilità commerciali, della reputazione personale e della capacità patrimoniale, di tutti i soggetti con cui l’organizzazione aziendale quotidianamente si confronta, consente di dare assoluta incontrovertibilità a scelte gestionali relative alla validità di un cliente o di un fornitore.

Investigazioni sulla reputazione commerciale, aziendale e personale


Tale tipologia di indagini assume ulteriore importanza in presenza di interessi economici che necessitano di dati, informazioni e notizie di carattere commerciale, finanziario e reputazionale a livello internazionale: stante la maggiore facilità di progettare meccanismi truffaldini dei quali si ha contezza, purtroppo, solo dopo che si sono verificati.

Per indagine reputazionale si fa riferimento a tutte le attività di approfondimento di dati e di informazioni relative alla reputazione commerciale, sociale, finanziaria, economica, digitale, di una persona fisica o giuridica.

La finalità di queste delicate attività di indagine è quella di poter valutare,  senza trascurare aspetti non determinabili o del tutto sconosciuti, la reale convenienza o sconvenienza a instaurare rapporti lavorativi, professionali, personali, commerciali, contrattuali, etc., in direzione delle persone o aziende in oggetto dell'indagine, nonché di scoprire in anticipo eventuali rischi e problematiche ed essi connesse: le cosiddette "red flags" o "alert di negatività".


L’intervento delle indagini reputazionali

Le indagini reputazionali possono ricorre in occasione di qualsiasi attività della vita dell’impresa, spaziando da semplici "check curriculari" di nuove candidature, o alla disamina più strutturale di referenze ed esperienze in direzione di figure apicali, o a operazioni e indagini più articolate, che possono riguardare acquisizioni/cessioni societarie, stipule di nuovi contratti con fornitori, partner commerciali, importanti clienti, etc.

In tutti questi casi le attività di indagine reputazionale consistono nella ricerca, classificazione e analisi quali-quantitativa delle informazioni e notizie ritenute necessarie per ottenere un quadro ragionevolmente dettagliato del profilo personale o aziendale da conoscere.

Le indagini sono spesso orientante anche ad ottenere riscontri diretti su referenze, rassegne stampa, contenuti pubblicati nella rete (indagini digitali, Osint, Humint, etc.), nonché alla ricerca dell’esistenza di eventuali pregiudizievoli in senso ampio connessi al profilo di interesse, spesso non direttamente riscontrabili e reperibili.

 
Modalità operative

L'attività di indagine reputazionale può articolarsi in differenti fasi di "avvicinamento" con l’interlocutore. Infatti, a seconda del focus ritenuto necessario per il quesito del cliente, l'indagine oltre a profondere un minore o maggiore impegno, potrebbe avvenire prima, durante o dopo l’avvenuto interessamento di perfezionare il rapporto lavorativo-professionale o, di concretizzazione dell'affare, della proposta, dell’ordinativo o del contratto alla base della trattazione.


Segnaliamo alcune delle attività investigative più ricorrenti:

- Le indagini reputazionali preassunzioni si focalizzano sulla disamina del curriculum vitae del profilo candidato al fine di ottenere oltre ad un’esatta fotografia personale e reputazionale della risorsa da integrare in aziende, anche un’accurata verifica delle informazioni fornite in sede colloquiale. L’accertamento è pienamente rispettante delle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali, purché sul cv del proponente lavoratore sia all’esigenza stato accordato il consenso per le finalità indicate.

- Le indagini precontrattuali sono tese alla ricerca di notizie e informazioni a favore di tutti i profili salienti della negoziazione e solitamente è intrapresa dal potenziale acquirente o da suoi delegati. I suoi esiti influiscono in modo diretto e rilevante sulla scelta di concludere l'affare e sulle sue condizioni.

- Le verifiche sulla reputazione nel merito della "qualifica fornitori" (ad evitare la "culpa in eligendo"), compreso i "ruoli di fatto" delle risorse umane dirigenti o preposte a certe attività: progettazione, produzione, collaudo, ecc.

- Gli accertamenti reputazionali post-stipula e post-closing, vengono predisposti quando già sussiste un vincolo contrattuale che lega le parti, ancorché non definitivo, al fine di accertare un eventuale decadimento dei requisiti personali-contrattuali. In questo caso l'attività di indagine è volta a monitorare i dati di cui si è in possesso, nonché ad orientare eventuali successive trattative, in caso di involuzione dei requisiti essenziali richiesti.

Segnaliamo che omettere di stare svolgendo indagini reputazionali, a supporto dei corretti adempimenti di compliance, può essere fonte di responsabilità contrattuale in capo al soggetto che era tenuto a svolgerla e ad accertare l’esistenza di "flags" negative più o meno note.


L'importanza della difesa della reputazione commerciale e personale

La Cassazione penale ha statuito che sussiste nel nostro ordinamento "l'interesse dello Stato all'integrità morale della persona: il bene giuridico specifico è dato dalla reputazione dell'uomo, dalla stima diffusa nell'ambiente sociale, dall'opinione che altri hanno del suo onore e decoro".

Parimenti può affermarsi che la giurisprudenza di legittimità ha statuito che il danno all’immagine di una persona giuridica (un’associazione, una società, un ente collettivo in genere o un ente esponenziale della Pubblica Amministrazione) è pienamente risarcibile.


Alcuni riferimenti all’espansione del fenomeno denigratorio

La tematica della diffamazione mediante l’utilizzo dei social network è oggetto, negli ultimi anni, di ampi dibattiti, sia per l’attualità della tematica, sia perché si tratta di una delle fattispecie penali che maggiormente si consumano.

Si pensi a un post su Facebook, un commento su Instagram, un like su Twitter, una recensione su TripAdvisor, un contributo in un social forum, un messaggio inviato ad una mailing list o in un gruppo su WhatsApp.

Le nuove tecnologie, che assicurano il diritto di espressione on line a chiunque, pongono a rischio i valori di dignità, onore e reputazione che stiamo esaminando in questo articolo.

È verosimile dedurre che in futuro, con l’avanzare incessante della tecnologia, si presenteranno nuove forme di social network e con esse assisteremo, inevitabilmente, all'umento della tendenza, già molto diffusa, a parlar male di tutto e tutti, o diffondere on line immagini denigratorie.

Il web, in questo senso, è devastante poiché, grazie all’anonimato, induce i più impudenti a offese e a insulti di ogni genere.

Non a caso, intorno agli opinionisti social, a influencer e blogger professionisiti, si riscontra una dipendenza da social network, mondo virtuale dove si scatenano gli haters, definiti anche "leoni da tastiera".

L’utente che insulta alla presenza degli altri iscritti va incontro, di norma, alla rimozione del contenuto del messaggio nonché alla censura o "ban" del proprio profilo dalla piattaforma.

Ma accanto ai provvedimenti inibitori, che potrebbero essere definiti di natura "domestica", l’ordinamento giuridico prevede una tutela penale e civile esauriente, assai incisiva e che non lascia molti spazi a dubbi interpretativi.

Numerosissime pronunzie hanno evidenziato la centralità della prova della lesione operata, spesso rigorosamente circostanziata dai giudici di merito grazie al ricorso a mezzi di prova offerti da attività investigative che hanno fornito "per tabulas" materiale probatorio (fotografie, registrazioni audio e video, etc.)

Si prospetta la necessità che investigazioni ed indagini vengano esperite con la massima flessibilità e con il ricorso alla più ampia gamma di strategie investigative.

Si va dalla sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) o elettronica, attraverso le opportune strumentazioni offerte dallo sviluppo tecnologico, dalla profilatura personale e psicologica dei soggetti coinvolti, alle attività di indagine su fonti aperte (le c.d. OSINT, Open Source INTellegence).

Risulta sempre più frequentemente che il mondo di internet sia il teatro quotidiano di attacchi alla reputazione di persone fisiche e delle più diverse persone giuridiche (un’associazione, una società, un ente collettivo in genere o un ente esponenziale della Pubblica Amministrazione).