Investigazioni commerciali patrimoniali e finanziarie Liguria
Indagini di ampia portata introspettiva e valore fiduciario, oltre che di grande valenza personale e umana.

Infatti, prima di ogni altra cosa, consentono di non giudicare eventuali interlocutori unicamente sulla base delle apparenze, ma di poter operare aperture di credito e di credibilità in un momento di particolare delicatezza: quello dell’instaurazione e del nascere di un rapporto interpersonale e professionale di natura economica in genere.
Un aspetto particolarmente rilevante, soprattutto nelle organizzazioni complesse, è il potersi avvalere di un inquadramento preliminare che sia in grado di delineare qualità personali, professionali, patrimoniali e finanziarie dei soggetti con i quali si potrebbe dare inizio ad un rapporto che, nella progettualità iniziale, auspicabilmente, potrebbe durare decenni.
Questo aspetto è importante soprattutto per la cooptazione di figure apicali del board aziendale e, in ogni caso, per i componenti della società, sviluppare tale indagine anche per il rilievo che potrebbe avere nel rapporto con organi di controllo, autorità di vigilanza, mondo giudiziario.
Identica attività, completata da indagini e verifiche sulle referenze, prudenzialmente andrebbe condotta anche su fornitori, partner, consumers e soggetti terzi in genere con i quali si prevede di intrattenere futuri rapporti di affari.
Nella stessa direzione, è opportuno approfondire ulteriori informazioni sulla reputazione finanziaria e sulla reale capacità reddituale e patrimoniale dei soggetti sopra enumerati.

Nell’ingaggio di un top manager, è opportuno evitare quanto occorso a quelle aziende che non abbiano verificato tutta una serie di elementi, ancorché forniti da “head hunter”, i quali, spesso in buona fede, si sono acquietati sulle allegazioni falsamente indicate dal candidato.
Ciò per evitare l’eventualità che, parafrasando Robert Musil nel suo romanzo “Uomo senza qualità”, si proceda alla nomina ad una posizione importante di un vero millantatore.
Sul fronte clienti, numerosi sono i casi nei quali, fraudolentemente, si crea una falsa identità, clonando una azienda notoria per volumi, solvibilità e credibilità, e la si utilizza per coltivare richieste di fornitura, a volte anche per importi cospicui.
Il disegno criminale di tale fattispecie prevede una serie di scambi di comunicazioni, richieste di precisazioni, trattative sul prezzo e sulle modalità di pagamento, il tutto per rendere credibile l’intento negoziale del “cliente”.
Salvo poi constatare che la merce inviata non verrà mai pagata né restituita.
Per la semplice ragione che il truffatore, che ha ovviamente fornito recapiti transitori falsamente indicati come funzionali all’attività dell’azienda, si rende “uccel di bosco”, facendo perdere sia le proprie tracce che quelle della merce ottenuta, ovviamente peritandosi di evitare qualsivoglia rischio di rintraccio per il pagamento del dovuto.

Un’indagine preventiva, sia sulle qualità professionali, personali ed umane dell’interlocutore che sulla verosimiglianza e fondatezza di quanto allegato (per esempio, i recapiti forniti), avrebbe consentito di far scattare gli opportuni allarmi, atti ad evitare (o minimizzare) il grave danno.
La valenza delle indagini preliminari non deve essere letta solo in chiave antitruffa, ma può investire tutti gli ambiti dell’attività aziendale, dai ritocchi ai curricula, all’indicazione di false carriere universitarie, alle referenze di precedenti esperienze, edulcorate o, addirittura, falsificate.
Tutte queste attività richiedono un’attenta indagine, il cui scopo è quello di comprovare e, comunque, controllare tutti gli elementi sensibili, ivi compresa l’appartenenza ad albi professionali, la valutazione della misura e adeguatezza delle precedenti retribuzioni, le ragioni che possono aver provocato interruzioni, soprattutto se traumatiche, di precedenti rapporti, lavorativi di collaborazioni professionali, etc.
Nel medesimo contesto, si inquadrano tutte le attività di raccolta documentale ed informativa legate alla ricostruzione di profili di credibilità del soggetto candidato all’instaurazione del rapporto.
Una fonte informativa, oggi senza precedenti, è data dallo sconfinato universo del web e dei social network.
Anche in tal caso, risulta opportuno l’intervento di un investigatore privato, in considerazione della particolarità degli elementi così reperiti, necessitanti di opportune verifiche e convalide, soprattutto in un mondo nel quale proliferano false identità digitali e fake news.
Anche in questo particolare ambito, si può incappare nella tentazione di ricorrere a tecniche “fai da te”, sull’erronea convinzione che tale lavoro possa essere supplito da una sommaria ricerca, in gergo “googlata”, affidata alla propria segretaria.
È invece necessaria una verifica ed un incrocio, sul campo, di quanto appreso dal web, poiché sempre più incombente è la presenza di opacità, per non dire di falsità, sul mondo che, pur essendo virtuale, non è sempre virtuoso.

Lo stesso approccio si deve, tuttavia, applicare, al merito dei singoli accordi contrattuali, patti commerciali, joint-ventures e, in genere, alla documentazione connessa, con lo scopo di un’analitica verifica.
In tali risultanze, dell’emergere e della sussistenza dei requisiti di buona fede contrattuale.
Inoltre, con riferimento a tali soggetti, non va sottovalutata una attenta analisi di tutte le "red flags", attraverso la quale, si possono evidenziare in tema di protesti, iscrizioni pregiudizievoli, notizie di stampa di particolare rilievo, eventi di particolare sensibilità sociale, etc.
In questi casi, l’indagine merita di essere condotta in una direzione esattamente uguale e contraria, al fine di evitare di giudicare apoditticamente una persona sulla base di una segnalazione, magari risalente a moltissimi anni prima e sulla base della quale si è innestato un meccanismo infamante protratto nel tempo.
È frequente il caso di “errori di gioventù”, pagati per decenni, quali il mancato pagamento di una cambiale per l’acquisto di un motorino, nel quale si è innocentemente incorsi per un semplice disguido postale.
La red flag di un protesto mina alla radice la capacità di credito di una persona, che si vede negare, per fatti occorso anni e anni prima, carte di credito, affidamenti bancari, facilitazioni rateali di pagamento, etc.
Una certificata dimostrazione della lievità o della giustificazione del motivo per il quale la red flag è stata issata, consentono di valutare l’interlocutore con cui si intende instaurare un rapporto in un modo umanamente più accettabile.
Svelenendosi, così, i pregiudizi che immediatamente sorgono, quasi come un riflesso incondizionato, in queste circostanze.

Le investigazioni preventive e le indagini di primo rapporto hanno, così, una grande valenza personale ed umana.
Infatti, innanzitutto, consentono di non giudicare sulla base delle apparenze, ma di poter operare aperture di credito e di credibilità in un momento di particolare delicatezza quale quello dell’instaurazione e del nascere di un rapporto interpersonale.
In altre parole, seguendo il portato dell’antico detto popolare “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, è opportuno approfondire tutti gli aspetti relativi ad attuali, o futuri potenziali, interlocutori.
L'intento è di evitare che, una volta entrati nel circuito virtuoso del mondo aziendale e delle attività che lo stesso intende perseguire, possano nascere scenari, sorprese o situazioni che, ove conosciute, avrebbero consigliato di soprassedere dall’intraprendere rapporti con il soggetto interessato.