Il gioco di squadra implica la consapevolezza di essere parte di un team e di un progetto, ma soprattutto avere la sicurezza che tutti i componenti “remino” nella stessa direzione: ecco perché acquisiscono particolare importanza le investigazioni anche sulla fedeltà di tutti gli attori del gioco di squadra.
Particolare rilievo riveste, all’interno degli obblighi di fedeltà, la tutela della riservatezza e segretezza del contenuto dell’intrapresa cui si collabora e delle strategie che ne presiedono lo sviluppo.
Nel rapporto lavorativo e professionale fra datore di lavoro (individuale o facente parte di organizzazioni complesse anche internazionali) e tutte le figure con le quali, organicamente, si snoda un rapporto subordinato e di collaborazione professionale, un elemento essenziale è dato dal rispetto dei requisiti di fedeltà e fiduciarietà.
In via esemplificativa ben si può affermate che vigono una serie di principi connessi alla fedeltà:
· Il portafoglio o lista clienti costituisce un importante asset per ciascuna azienda, non esaurendosi in una mera elencazione di nominativi. Ad esso, infatti, si accompagnano ulteriori informazioni, cosicché il patrimonio di clientela rappresenta un elemento strategico anche al fine del monitoraggio dell’andamento aziendale e delle politiche commerciali e di marketing;
· Vige divieto di compiere attività a favore di terzi (sia durante che al di fuori dell’orario di lavoro) idonee a generale un conflitto con gli interessi economici del datore di lavoro, indipendentemente dalla configurabilità di ipotesi di concorrenza sleale;
· Vige l’obbligo di segretezza in relazione a quanto perviene a conoscenza del dipendente in esecuzione delle proprie mansioni;
· Obbligo di segretezza (e connesso divieto) relativamente a rivelazione e utilizzazione del c.d. know how aziendale
L’infedeltà, soprattutto in organizzazioni complesse ed in settori molto competitivi, può creare serie difficoltà alla società.
L’obbligo di fedeltà è espressamente sancito dall’articolo 2105 cc, che vieta al dipendente “di trattare affari per conto proprio o di terzi in concorrenza con l’imprenditore”, oppure “divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio”.
In ogni caso, ombre sulla buona fede dei dipendenti ingenerano distonie nel dispiegarsi della vita aziendale, in quanto il solo sospetto, spesso, rende evidente una certa difficoltà di rapporto interpersonale, che inevitabilmente influisce sulla produttività.
Discende, molto spesso, l’obbligo di denuncia e perseguimento dei reati, ravvisabili in caso di positivi riscontri dell’attività di indagine, e ciò nei confronti di qualunque soggetto ne sia autore, protagonista o, comunque coinvolto.
Si prospetta la necessità che investigazioni ed indagini vengano esperite con la massima flessibilità e con il ricorso alla più ampia gamma di strategie investigative: si va dalla sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) od elettronica, attraverso le opportune strumentazioni quotidianamente ed innovativamente offerte dallo sviluppo tecnologico quotidiano alla profilatura personale e psicologica dei soggetti coinvolti, alle attività di indagine su fonti aperte (le c.d. OSINT, Open Source INTellegence).