Un tool per la semplificazione della vita quotidiana, tanto che è uso corrente estrarre dalla propria tasca lo smartphone per immortalare momenti personalissimi.
In alcuni casi, l’obiettivo dell’offensiva è comunque un device elettronico, ma di tipologia diversa rispetto a quella del personal computer.
Ne sanno qualcosa quei personaggi che hanno visto le proprie foto più intime pubblicate sui maggiori siti internet e forum online, sebbene le credessero custodite al sicuro dei propri cloud.
Spesso, gli hackers ordiscono vere e proprie opere di ingegneria sociale (Kevin Mitnick, tra i più noti hackers statunitensi, sarebbe fiero di loro), utilizzando le informazioni di dominio pubblico del target al fine di scoprire la password posta a protezione del cloud. Intuita la combinazione, si trovano di fronte ad un bottino di dati personali che possono riversare nell’etere, senza alcun riguardo nei confronti della privacy altrui.