Investigazioni personali coniugali e familiari San-giovanni-lipioni
L’ambito familiare, nell'aspettativa delle persone, è desiderio di poter coltivare un “giardino segreto” per la propria esistenza.

Il luogo ideale, cioè, dove raggiungere la serenità dopo una giornata di stressante lavoro.
La cornice e la sede delle emozioni più alte, l’amore di una vita, i figli nati da tale amore, i propri genitori, i propri cari.
In casa, si vivono anche emozioni di contrasto, gioia e dolore, paura, certezze.
E ciò in un contesto che coinvolge i nostri congiunti.
In questo “giardino segreto”, dovrebbero spirare venti di fiducia reciproca, rispetto, armonia.
Infatti, ogni qualvolta uno di questi personalissimi pilastri fondamentali vacilla, lascia spazio a crepe, fenditure, se non a veri e propri crolli.
Un problema non affrontato, una verità omessa, lunghi ed assordanti silenzi, entrando in quelle crepe, possono arrivare a generare vere e proprie voragini, baratri che ci separano.
Il primo segreto è quello di evitare che si generino e si sviluppino situazioni che diventano terreno fertile per la nascita di dubbi, sospetti, insinuazioni.

L’investigatore privato è colui che può accompagnarci a comprendere e, a volte, ad accettare, delicate
preoccupazioni personalissime e familiari, o le cause di transitorie "barriere emotive" con i figli.
E, dal momento che l’investigatore (al di fuori della propria professione) è una persona dotata di cuore,
sentimenti ed emozioni, ben potrebbe suggerire nella "comprensione", la prima soluzione di tanti problemi, oggettivamente ansiogeni.
Il sospetto di fiducia mal riposta verso partner, immotivati silenzi e attriti con il coniuge, nonché, contrasti
familiari, cattive frequentazioni ed il rischio che i figli possano avvicinarsi a droga o a viziosità, possono essere meglio affrontate in una dinamica di dialogo.
“Il sonno della ragione genera mostri”.
Ignorare un problema, nascondendo la testa sotto la sabbia e chiudersi in rocciosi silenzi non comporterà mai la soluzione dello stesso che per sua natura, ha la brutta abitudine di crescere a dismisura, quasi nutrendosi delle nostre insicurezze.
Inutile collezionare prove “fai da te” di presunti tradimenti o sospetti di infedeltà coniugali. O peggio, sulla causa di incrinature nel comportamento quotidiano dei figli o di insinuanti e fastidiose congetture su controversie ereditarie.
Forse si può risparmiare, ma quanto raccolto non serve a nulla, rischiando di aumentare i solchi delle incomprensioni. Non di meno, ci fa porre in essere comportamenti illeciti.
Eppure il solo eco delle parole “indagini private” o “investigatore privato” fa balenare nella mente il ricordo di personaggi letterari o della cinematografia, da Sherlock Holmes all’ineffabile Marlowe.
Tuttavia, il poter disporre di una cognizione reale della figura dell’investigatore privato e del suo operato professionale non era affatto semplice:
Fortunatamente l’avvento di Internet ha dato circolarità a tutto un insieme di voci, sino ad allora sussurrate o addirittura relegate, in angoli bui.

Sono molti gli investigatori privati hanno intrapreso il racconto delle proprie imprese e, in molti casi, che hanno lasciato trasparire tutta la passione "propria" di chi ama il proprio lavoro.
Ormai di portato comune che le investigazioni private, o le indagini familiari e personali, riguardino l'interesse privato, personale e personalissimo, che rappresenta la sfera emotiva di un soggetto.
Infatti, a prescindere dal loro intrinseco fine di difendere o far valere diritti in sede giudiziale, possono aiutare a dissolvere i dubbi e sospetti necessari a "risanare" un legame coniugale, o le preoccupazioni legate ai figli, verso il loro futuro o sull’affidabilità di chi gli sta a fianco.
Non v’è nulla di più triste che assistere al disgregamento di matrimonio ed una famiglia, o peggio, al percorso di un ragazzino che imbocca il sentiero della droga o della criminalità.
È spesso capitato, in tali ipotesi, che rivolgersi "in tempo" ad un investigatore privato, abbia consentito di recuperare o "perdonare" le incomprensioni con il coniuge, oppure, di vedere il proprio figlio “letteralmente” preso per mano e ricondotto ad un’esistenza degna di essere vissuta.
In questi casi non si può parlare "solo" di investigazioni, ma quasi di "terapie investigative", il professionista non si può definirsi "solo" investigatore privato, ma quasi, “fratello maggiore”.
Dover constatare che il proprio figlio sta percorrendo, a grandi passi, la via che porta all’autodistruzione, ha il potere di “espiantare” la vita di un padre e di una madre.
Scoprire che i dubbi legati alle "assenze ingiustificate" del proprio coniuge, sono in realtà frutto di una situazione di difficoltà economica, o peggio, di omessi problemi di salute, dona la possibilità di dissolvere futili contrasti e non "gettare al vento" anni di matrimonio.
Gli investigatori non lavorano per "disgregare" matrimoni e famiglie, bensì si impegnano per "ristabilirne" i valori ed i principi che ne sono la genesi. Fiducia, rispetto e amore.
Ecco perché sempre più spesso vengono commissionate alle agenzie di investigazioni indagini prima del “grande passo”.
Al solo scopo, cioè, di far conoscere al "cliente", con estrema sincerità, chi veramente gli vivrà di fianco, per avere notizie riguardo il suo passato, ed eventualmente, le intenzioni espresse per il proprio futuro.
Alberto Sordi diceva:
“non mi sposo perché non mi piace avere gente estranea in casa”.
Tale famosa battuta non è tratta da un film, bensì da un’intervista rilasciata molti anni fa e, ironia della sorte, a seguito di un esposto riguardante la sorella Aurelia, che potrebbe essere stata vittima di “circonvenzione di incapace”.
Parimenti, le indagini post matrimoniali possono dare risposta (e spesso risolvere) molteplici problemi.
Dall’infedeltà coniugale, alla dipendenza di sostanze alcoliche e stupefacenti, dalla ludopatia, al maltrattamento dei figli, nonché, ove già separati, ad investigazioni per la determinazione o ricalcolo dell’assegno di mantenimento.
Completando il novero degli estranei che ci si può mettere in casa, una trattazione a parte riguarda le richieste investigative sul personale domestico, colf, badanti e baby-sitter, al fine di acquisire la prova certificata che la propria fiducia è ben riposta, specialmente, qualora mossi da intenzioni illecite, cercano di circuire i nostri cari con l’obbiettivo, spesso dichiarato a persone a loro vicine, di farsi intestare case e beni, aspirando all’intera eredità.
Queste fattispecie hanno anche fornito lo spunto a molteplici notizie di cronaca: sono numerosissimi i casi di maltrattamento di bambini, anziani e persone affette da disabilità, soprattutto se incapaci di poter denunciare tali abominevoli comportamenti.

Ecco perché spesso la soluzione migliore è proprio quella di rivolgersi ad un’agenzia investigativa che dislochi i propri migliori detective per effettuare mirati controlli e verifiche.
Specie oggi che in commercio si possono reperire una moltitudine di soluzioni utili ad intercettare da remoto cellulari e conversazioni altrui.
Software spia, trojan e malware, veri e propri "spioni" poiché adibiti all'invadente monitoraggio di smartphone e devices elettronici di ogni genere, in ogni momento della nostra giornata, nonché personalissime abitudini, conversazioni e silenzi.
Normalmente, si pensa che il vivere insieme alla persona sospettata ci possa permettere innocentemente di manipolare ciò che in casa si trova. E ciò perché si ignora che tali comportamenti integrano fattispecie di reato penalmente perseguibili.
L’articolo 617 quater del Codice penale recita che “chiunque, fraudolentemente, intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe, è punito con la reclusione”.
In economia, per investimento si intende, l'impiego di una spesa per l'ottenimento di un utilità che generi ricavi e benefici nel protrarsi del tempo.
Un'attività investigativa può ben essere paragonata, ad un "investimento investigativo" per raggiungere la propria serenità, "personale e familiare".