Tali atti vengono perpetrati in ogni tipo di contesto.
Si va dai danneggiamenti ed atti vandalici compiuti in occasione di furti in abitazioni, nelle quali gli autori sono insoddisfatti del risultato economico illecitamente conseguito, ai medesimi comportamenti posti in essere per solo sadismo o noia.
L’investigatore privato, oltre a ipotizzare la possibilità di individuare l’autore materiale, certamente potrà dare adeguati consigli in ordine all’aumento delle difese o alla posa in opera di strumentazione di monitoraggio e controllo.
Chi è stato vittima di atti vandalici, danneggiamenti e furti, normalmente lamenta, oltre al danno materiale subito, anche il senso di “intimità violata”.
L’immagine del teatro di guerra che, normalmente, dopo le incursioni che si accompagnano a tali atti, viene consegna alla povera “vittima” spesso rimane un ricordo indelebile.
Il Cyberspace è diventato anche fertile terreno per il pullulare di fatti illeciti nuovi che si affiancano a quelli “storici” del panorama giuridico.
L’impressionante velocità dello sviluppo tecnologico è doppiata sul binario parallelo dell’uso illecito.
Ecco allora la nascita della fattispecie del danneggiamento informatico, introdotta dalla L. 547/93 con l'art. 635-bis, e che ha subìto una profonda revisione ad opera della legge 48/2008 di ratifica ed esecuzione della già menzionata Convenzione Cybercrime.
Come vedremo la legge ha introdotto la bipartizione tra il danneggiamento di informazioni, dati e programmi elettronici (art. 635-bis c.p., 635-ter c.p.) da un lato, e, dall’altro, dei sistemi informatici e telematici (art. 635-quater c.p., art. 635-quinquies c.p.).
Fattispecie che si sono affiancate a quelle prodromiche dell’accesso abusivo al sistema informativo (art. 615-ter c.p.), della detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso (art. 615-quater c.p.) nonché della diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi diretti a danneggiare o interrompere un sistema elettronico (art. 615-quinquies c.p.).
Alcuni riferimenti statistici:
Le statistiche diffuse periodicamente dall’ISTAT sui delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria risulta che relativamente ai reati di danneggiamento sono stati:
- 279.277 (nel 2014)
- 284.755 (nel 2015)
- 249.850 (nel 2016)
- 253 030 (nel 2017)
- 257.729 (nel 2018)
Nel giugno 2019 uno studio condotto da Mup Research e Norstat su oltre 1.200 automobilisti di età compresa tra i 18 ed i 74 anni, ha evidenziato che la maggior parte delle persone che tendono a fuggire dopo un tamponamento senza lasciare contatti sono uomini - il 21,3% del campione ha ammesso di averlo fatto - mentre le donne si sono dimostrate più oneste: solo l’8,5% di chi ha fatto un danno se ne va senza lasciare i dati per essere ricontattata.
La E.N.I.S.A. (European Network and Information Security Agency) è una delle agenzie dell'Unione europea, creata nel 2004 dal Regolamento 460/2004; è pienamente operativa dal 1º settembre 2005, ha sede a Candia, sull'isola di Creta (Grecia) ed opera per la sicurezza informatica.
La sua missione è quella di migliorare la sicurezza informatica e delle reti di telecomunicazioni dell'Unione europea.
L'agenzia deve contribuire allo sviluppo della cultura della sicurezza delle informazioni e delle reti a beneficio dei cittadini, dei consumatori, delle imprese e del settore pubblico europei e, di conseguenza, favorire lo sviluppo del mercato interno dell'Unione stessa.
Si prospetta la necessità che investigazioni ed indagini vengano esperite con la massima flessibilità e con il ricorso alla più ampia gamma di strategie investigative.
Si va dalla sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) od elettronica, attraverso le opportune strumentazioni quotidianamente ed innovativamente offerte dallo sviluppo tecnologico quotidiano alla profilatura personale e psicologica dei soggetti coinvolti, alle attività di indagine su fonti aperte (le c.d. OSINT, Open Source INTellegence).