Queste indagini servono a tutelare chi sia vittima di atti di bullismo, fenomeno oggi peculiare della società.
Si pensi a quanto dichiarato dal presidente dell’Istat in sede parlamentare, e cioè che più del 50% dei ragazzi fa gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo nei 12 mesi antecedenti alle interviste poste a fondamento del report dallo stesso presentato nel corso del 2014.
Si definisce bullismo la sommatoria di particolari comportamenti, violenti e prepotenti, attuati mediante intimidazione, molestie verbali, aggressioni fisiche, espressioni di fenomeni discriminatori tesi a sottolineare potere e supremazia.
È certamente un atteggiamento intenzionale, sistematicamente protratto nel tempo e finalizzato a creare una situazione di dannosità per la vittima, attraverso vessazioni o con l’esclusione e l’emarginazione da un gruppo.
Quando si avverte uno stato di difficoltà nella vittima, è necessario accertare se le azioni temute vengono realmente perpetrate e con quali modalità.
In tale prospettiva, l’investigatore privato è in grado di fornire prove video-fotografiche dello svolgimento e lo sviluppo dell’azione di bullismo e delle reazioni emotive della vittima.
Alcuni ambiti investigativi e di indagine in relazione ai comportamenti adottati.
Nelle sotto caratterizzate fattispecie, l’investigazione consiste nell’individuare quanto segue secondo le seguente ipotesi classificazione:
· Flaming (deriva dal termine inglese flame che significa “fiamma”).
Ne sono oggetto l’individuazione di messaggi online volgari, violenti, offensivi e provocatori contenenti insulti finalizzati a suscitare “risse” verbali sui social network o nei forum, risalendo agli autori.
· Harassment (molestie).
Consiste nell’invio ripetuto di messaggi dal contenuto offensivo mirati a ferire una determinata persona alla quale si può causare un evidente disagio sia emotivo che psichico;
· Denigration (denigrazione).
Consiste nell’insultare o diffamare qualcuno online con pettegolezzi, menzogne, dicerie e commenti crudeli, offensivi e denigratori nei riguardi delle vittime attraverso e-mail, sms, messaggistica istantanea, per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la reputazione della persona o le sue amicizie.
· Impersonation (sostituzione di persona) o identity theft (furto d’identità).
Si tratta di individuare chi sia l’aggressore che si sostituisce alla reale persona creandosi un profilo su internet con identità fittizia utilizzando informazioni personali, foto e dati di accesso quali password e nome utente relativi all’account di qualcuno, per spedire messaggi o pubblicare contenuti deplorevoli al fine di danneggiare l’immagine e la reputazione della vittima.
· Exclusion (esclusione).
Consiste nell’escludere intenzionalmente un utente da un gruppo costituito su un social network (es. gruppo di amici, chat, giochi interattivi, forum telematici) con l’obiettivo di provocargli un sentimento di emarginazione.
· Cyberstalking o cyber-persecuzione (stalking online).
Si estrinseca in minacce, molestie, violenze e denigrazioni ripetute e minacciose con lo scopo di incutere nella vittima terrore e paura per la propria incolumità fisica.
· Outing (confessione pubblica di un fatto o un’esperienza personale) e trickering (Inganno).
Si versa in tale ipotesi quanto si cerca, con l’inganno, di acquistare la fiducia di qualcuno al fine di diffondere, pubblicare e condividere in rete le informazioni private imbarazzanti o le immagini personali, rivelando segreti della persona e, quindi, violando la riservatezza delle confidenze.
· Sexting (derivato dalla fusione delle parole inglesi sex “sesso” e texting “inviare messaggi elettronici”).
Si versa in tale ipotesi quando interviene l’invio di messaggi, testi, foto e video a sfondo sessuale che vengono divulgati tramite mezzi elettronici come smartphone e internet.
· Doxing (il termine nasce come una contrazione del termine inglese documents “documenti”).
Diffusione pubblica di informazioni personali e private o altri dati sensibili della vittima tramite la rete internet, ponendo in essere un atto lesivo della privacy.
Alcuni riferimenti statistici:
“Più del 50 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo nei 12 mesi precedenti all'intervista”.
Lo ha detto il 27 marzo il Presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo davanti alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza nell'ambito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbulismo.
La fotografia scattata dal Presidente dell'Istituto nazionale di statistica e basata su dati elaborati a partire dal 2014, mostra che un adolescente su cinque, il 19,8 per cento, dichiara di aver subito azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. In circa la metà di questi casi (9,1 per cento) ciò avviene una o più volte la settimana.
Un confronto fra i sessi mostra una prima differenza sostanziale.
Oltre il 55 per cento delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno contro il 49,9 per cento dei loro coetanei maschi.
Mentre per il 20,9 per cento delle ragazze le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (il 18,8 per cento per i maschi).
Il 9,9 per cento delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5 per cento dei maschi.
In relazione alle diverse patologie riscontrabili per quanto riguarda l’approccio investigativo o di indagine, bisogna differenziare se devono essere affrontati casi singoli di bullismo o che riguardano gruppi di vittime che vengono “bullizzate”.
A livello di caso singolo da approfondire, l’investigazione o l’indagine, ove finalizzata a decifrare singoli episodi (soprattutto se la potenziale vittima sia un minore) risulterà rilevante una attività di ricognizione, controllo e verifica di qualità, circostanze e situazioni che caratterizzano gli ambiti di frequentazione per “isolare” comportamenti, violenti e prepotenti, attuati mediante intimidazione, molestie verbali, aggressioni fisiche, espressioni di fenomeni discriminatori tesi a sottolineare potere e supremazia.
In tale prospettiva, l’investigatore privato è in grado di fornire prove video-fotografiche dello svolgimento e lo sviluppo dell’azione di bullismo e delle reazioni emotive della vittima.