L’origine storica del trust affonda le sue radici addirittura ai tempi delle crociate.
Difatti quando i crociati, lontani per anni da casa essendo in Terra Santa, avevano bisogno di un amico al quale affidare beni, al fine della loro protezione in loro assenza, affinché essi fossero posti a beneficio della moglie, dei figli e dei loro eredi secondo un ordine di erogazione predeterminato.
All’atto del conferimento di tale incarico fiduciario, il fiduciario incaricato riceveva quale investitura dal conferente l’espressione “we trust”, letteralmente “ci fidiamo”.
È intuitivo come il rapporto fiduciario (essendo la fiducia un "bene" ad altissima deperibilità) possa necessitare di affidabili e puntuali riscontri finalizzati alla conferma dell'immutabile solidità di tutte le qualità personali e reputazionali proprie del fiduciario, nonché, più significativamente, della durevole e rigorosa trasparenza verso la correttezza dell'operato di ogni scelta e valutazione posta in essere, che, in occasione di dubbi e perplessità del committente, ben potrebbe essere oggetto legittittimo dell’intervento di un investigatore privato.