L’avvento degli smartphone si è, oggi, tradotto in una vera e propria onnipresenza all’interno di tutti i diversi ambiti della vita quotidiana.
Conseguentemente, il tempo trascorso in loro presenza è aumentato a ritmi vertiginosi, insinuandosi gradatamente nelle abitudini al punto che, spesso, vita digitale e vita reale si sovrappongono.
In alcuni casi, l’utilizzo cronico ed intensivo può sfociare in comportamenti di vera e propria dipendenza da smartphone, quale la necessità di interagire con le principali applicazioni social.
Tale sindrome viene scientificamente giustificata in quanto può essere una continuativa fonte di gratificazione a favore di chi vive nella spasmodica attesa di un like o di commenti su ciò che ha pubblicato.
Alcuni studi affermano che tale dipendenza può influire sulla produzione della dopamina (il neurotrasmettitore del piacere e della ricompensa).
Tutti i riflessi condizionati connessi possono essere oggetto di indagine investigativa, ed il materiale raccolto può essere usato per avviare un percorso virtuoso di recupero di chi ne è vittima, oppure per promuovere iniziative legali, per avere il riconoscimento di un bene primario a tutela di chi è vicino alla vittima.