Uno dei principali valori al quale le persone fanno riferimento nelle interviste televisive, è quello della sicurezza personale, per l’ottenimento della quale, spesso, l’intervistato si dichiara disponibile a subire controlli e a cedere una parte della propria libertà personale.
Questo è il chiaro indice della rilevanza sociale che tale valore riveste.
L’investigatore privato aiuta ad affrontare le aree di dubbio per il caso in cui si tema di essere oggetto di sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento), od elettronica, attraverso le opportune attività di bonifica.
Essendo ben chiaro che, su tali attività, si può fondare una azione in contropiede che consente anche, attraverso opportune forme di controsorveglianza, di colpirne l’autore.
Alcuni riferimenti statistici:
CENSIS-FederSicurezza nel “Primo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia” (pubblicato a Roma, 27.06.2018 ) hanno evidenziato, fra gli altri, una serie di dati interessanti.
In base ai dati di contabilità nazionale, la spesa pubblica per ordine pubblico e sicurezza nel 2016 ammontava a 30,4 miliardi di euro, equivalenti al 3,7% del totale della spesa pubblica:
- 17,5 miliardi di euro, sono destinati agli stipendi dei dipendenti dei Corpi di polizia;
- i dipendenti delle Forze dell’ordine nel 2016 erano 308.765
Un elemento rilevante è dato dallo sviluppo di un mercato privato fatto di un insieme articolato di sistemi di sicurezza a difesa delle abitazioni e delle persone.
Si tratta di una moltitudine di dispositivi in grado di soddisfare tutte le esigenze, che il più delle volte sono utilizzati dal singolo cittadino che si sono talmente diffusi da essere quasi entrati a far parte dell’arredo delle nostre abitazioni, al punto che il 92,5% degli italiani adotta almeno un accorgimento per difendersi da ladri e rapinatori.
Si va dal sistema di difesa più utilizzato è la porta blindata, che custodisce le case di oltre 33 milioni di italiani (il 66,3% della popolazione adulta).
Il 54,9% della popolazione che dichiara di non tenere in casa oggetti di valore.
21 milioni di cittadini (il 42% degli over 18) si è dotato di un sistema di allarme, mentre sono circa 17 milioni gli italiani che hanno messo le inferriate a porte e finestre (il 33,5%) e circa 16 milioni quelli che hanno optato per vetri e infissi blindati (il 31,3%).
Inoltre, oltre 15 milioni di italiani dichiarano di aver installato una telecamera (il 30,7%) e quasi 10 milioni (il 19,4%) hanno una cassaforte. Infine. il 29% degli italiani adulti adotta un accorgimento “a costo zero” lasciando le luci accese quando escono.
Rispetto ad un’analoga indagine realizzata quasi vent’anni fa, aumenta significativamente il ricorso a tutti i dispositivi segnalati e aumenta anche chi dichiara di non tenere in casa oggetti di valore, presumibilmente perché li ha depositati in banca o in un’agenzia di sicurezza.
Non manca, poi, chi tutela i propri averi stipulando una polizza assicurativa contro i furti domestici: circa 3,3 milioni di famiglie, pari al 12,9% del totale, hanno sottoscritto un’assicurazione.
Crescendo l’insicurezza aumenta il numero degli italiani che possono sparare: nel 2017 nel nostro Paese c’erano 1.398.920 licenze per porto d’armi.
Tagli alla spesa pubblica e moltiplicazione dei bisogni hanno costretto le amministrazioni centrali e locali a razionalizzare i servizi prestati direttamente ai cittadini e ad esternalizzare alcune funzioni.
Accanto alle Forze dell’ordine, sulle strade italiane si muove già un esercito silenzioso che svolge un ruolo sussidiario e complementare rispetto alla forza pubblica:
Sono gli addetti alla vigilanza privata, le cosiddette guardie giurate, ma anche gli operatori dei “servizi fiduciari”.
Personale specializzato non armato che custodisce altri importanti pezzi della vita pubblica e privata attraverso attività di portierato, accoglienza, controllo degli accessi.
A chi lavora in questi due settori, che sono quelli che assorbono il maggior numero di dipendenti, va poi aggiunta una serie di figure che si muovono sul mercato della sicurezza privata:
Gli addetti ai controlli delle attività di intrattenimento e di spettacolo (i cosiddetti “buttafuori”), i bodyguard, gli steward negli stadi, gli investigatori privati.
Tra tutti questi operatori che, insieme e intorno allo Stato, contribuiscono a garantire la sicurezza dei cittadini, i più conosciuti e riconoscibili sono le guardie giurate.
Incaricate di un pubblico servizio, le guardie giurate svolgono servizi armati e prestano giuramento dinnanzi ad un pubblico ufficiale della Prefettura, ma sono alle dipendenze dirette di aziende private: gli istituti di vigilanza.
Il loro compito è quello di tutelare e proteggere beni mobili e immobili, svolgendo funzioni di prevenzione e repressione dei reati.
Questi uomini e queste donne contribuiscono con le Forze dell’ordine a fare sicurezza di comunità, trasformando in luoghi i cosiddetti “non luoghi” e facendo sentire sicuro chi li attraversa:
E' il caso dei presidi della vigilanza privata che si trovano in tutti i principali snodi logistici, dai porti agli aeroporti, alle stazioni dei treni e delle metropolitane, e persino sui mezzi pubblici di alcune città.
Inoltre, le guardie giurate presidiano banche, edifici pubblici quali tribunali, ospedali, aziende.
Alcuni di loro svolgono servizi molto pericolosi e molto complessi.
E' il caso degli addetti al trasporto valori, un servizio gestito completamente dalle società di vigilanza privata attraverso il quale viene garantita la circolazione del cash nelle città italiane e senza il quale si fermerebbero banche, uffici postali, supermercati;
Mentre altri sono una presenza discreta e silenziosa che contribuisce a dare tranquillità ai cittadini italiani.
Nel 2017 il settore della vigilanza privata propriamente detta contava su 1.594 imprese, in crescita dell’11,3% dal 2011 e del 2,4% nell’ultimo anno, per un totale di 64.443 dipendenti, aumentati del 16,7% dal 2011 e del 3,2% dal 2016, con una media di 40 operatori per ogni azienda.
La crescita del comparto, anche negli anni della crisi, va ricondotta principalmente all’aumento del personale disarmato, in risposta ad una crescente domanda di servizi di piantonamento e di portierato senza pistola.
Il 49,2% delle imprese della vigilanza (784 in valore assoluto) si trova nelle regioni del Sud, dove prevalgono le aziende piccole e piccolissime e in cui lavorano complessivamente 17.762 addetti, pari al 27,6% del totale, per una media di 22,7 addetti per impresa.
Nel Centro-Nord le realtà aziendali sono di maggiori dimensioni.
In particolare, nel Nord-Ovest ci sono 310 imprese attive, pari al 19,4% del totale, ma 22.760 addetti (il 35,3%), per una media di 73,4 operatori per azienda;
Nel Centro si contano 330 imprese e 16.956 dipendenti (il 26,3%), per una media di 51,4 addetti ciascuna;
Mentre nel Nord-Est le imprese di sorveglianza sono 170, gli operatori 6.965 e la dimensione media è di 41 addetti per azienda.
Come abbiamo visto l’impatto più importante della criminalità sul benessere delle persone è il senso di vulnerabilità e di insicurezza che provoca.
La paura di essere vittima di atti criminali può influenzare il senso di libertà personale, la qualità della propria vita ed addirittura lo sviluppo di vaste aree di territorio.
Molte volte pensiamo di essere pedinati da qualcuno e, spesso, la realtà va oltre la nostra immaginazione.
Grazie al contributo di un investigatore privato possiamo chiarire questo dubbio.
Egli accerta se si è oggetto di sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) o sorveglianza elettronica (software illegali su pc o telefono cellulare, sistemi GPS sull’auto etc.).
Perché spesso da un dubbio nasce una certezza.
In una società sempre più complicata in cui le persone tramite i social network, la televisione e i media sentono la necessità di conoscere la vita degli altri è basilare prevenire gesti eclatanti che potrebbero andare a colpire la propria persona o peggio quella dei propri cari.
Lo spionaggio è storicamente conosciuto come una attività di intelligence finalizzata ad ottenere da rivali o nemici la conoscenza di importanti segreti o informazioni riservate.
Usato in ambito militare per la sicurezza dei confini interni ed esterni, in abito civile le attività di spionaggio sono indirizzate ai settori industriale-commerciale e economico-finanziario e possono toccare anche la sfera degli affetti familiari.
Proteggere le proprietà professionali e aziendali e la privacy familiare da possibili interferenze esterne diventa necessario soprattutto quando il dubbio di essere controllati a distanza da malintenzionati riesce a condizionare il nostro normale stile di vita generando forti elementi di disagio e paura.