Ogni attività di verifica della reale capacità di acquisto-spesa e della consistenza reddituale e patrimoniale, operata in direzione di qualsivolgia soggetto fisico o giuridico, serve esattamente a questo: comprendere l'esatta evidenza fattuale e documentale, piuttosto che attenersi ad una narrazione puramente circostanziale di eventuali "rumors", spesso, non collimanti.
Tale ambito investigativo, infatti, la cui rilevanza è di primario interesse in qualsivoglia attività finanziaria e di rassegna reputazionale, si confronta quotidianamente anche con la diffusa abitudine di attribuire un punteggio del tutto acritico ad ogni soggetto e attività economica, patrimoniale o reddituale in genere, mediante un un sistema di algoritmi (c.d. rating) che consente, automaticamente, di sancire spesso la "morte" civile di chi inopinatamente vi incappi.
Rientrano in questa fattispecie tutte le anomalie, spesso inconsapevolmente iscritte a carico di un soggetto e che determinano blocchi alla propria capacità di credito (si pensi alle segnalazioni in centrale-rischi).
Inquadramento delle attività di investigazione e ricognizione per la verifica della capacità di spesa
Definita dall’ISTAT come “il rapporto tra gli impegni ed i pagamenti relativi alla competenza di esercizio”.
Esiste a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria lo strumento dello spesometro che ha lo scopo di controllare i pagamenti che superano una certa soglia.
Tutti i soggetti con partita IVA (imprese, professionisti, esercizi commerciali) sono obbligati a comunicare via internet, all'Agenzia delle Entrate, qualsiasi incasso di importo pari o superiore a 3.000 euro (al netto dell’Iva) che viene fatturato.
Per le operazioni senza obbligo di emissione della fattura (generalmente giustificate da scontrino o ricevuta fiscale) il limite è di 3.600 euro (Iva compresa).
Tale tetto massimo è valido anche per le operazioni effettuate all'estero con carte di credito, di debito e prepagate.
In questo caso sono gli stessi gestori del pagamento elettronico a fornire all'agenzia delle Entrate tutti i dettagli sui movimenti effettuati.
La trasmissione delle Comunicazioni Dati Fatture emesse e ricevute è un obbligo introdotto dall’articolo 4 del Decreto Legge n. 193 del 22 ottobre 2016
Consistenza reddituale
Esiste a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria lo strumento del redditometro (o "accertamento sintetico di tipo induttivo") attraverso il quale il Fisco può stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest'ultimo ha effettuato.
Od anche grazie ad una serie di indici fissati a priori, e successivamente convocarlo, per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato.
Si tratta di un accertamento sintetico che risale al reddito analizzando le manifestazioni di capacità contributiva.
Si tratta di uno strumento accertativo presuntivo (cd. sintetico), incardinato nell'art. 38 D.P.R. del 29 settembre 1973, n. 600, che fornisce una prima stima del reddito sinteticamente attribuibile alla persona fisica in base alla scelta e misurazione di certi elementi indicativi di capacità contributiva.
Destinatari ne sono le persone fisiche che sulla base di elementi e circostanze di fatto certi.
Ad esempio, acquisto a titolo oneroso di un bene immobile, acquisto/possesso di autovetture, disponibilità di residenze secondarie, consumo di energia elettrica per uso domestico, ecc., fanno presumere una capacità di spesa che deve trovare giustificazione nel reddito imponibile dichiarato.
Il nuovo redditometro non guarda più al solo possesso di beni o investimenti in quanto tali, ma tende a misurare la spesa complessiva ed effettiva del contribuente, in relazione al dichiarato.
A differenza del redditometro precedente, che faceva riferimento a pochi elementi significativi di capacità contributiva, il nuovo redditometro poggia su un maggior numero di elementi, considerando anche la composizione del nucleo familiare.
Un interessante profilo dell’accertamento sintetico mediante redditometro può senz’altro essere individuato nella possibilità che tale metodo possa cooperare – sinergicamente – con gli altri strumenti di accertamento nella lotta all’evasione fiscale.
Consistenza patrimoniale
Il termine riccometro si usa per designare l'ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente).
È uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, col fine di determinare chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e agevolazioni tariffarie in vari ambiti.
Oltre al reddito complessivo della famiglia, tiene conto anche di altri elementi, come le proprietà mobiliari e immobiliari e i depositi bancari.
E’ stato introdotto con D.P.C.M. n. 159 del 3.12.2013, pubblicato in G.U. il 24.2.2014 ed entrato in vigore in data 8.2.2014.
Alcuni riferimenti statistici riguardo la capacità di spesa
Nel 2018 le famiglie italiane faticano a sostenere le spese principali di casa, salute e mobilità e, per una su due, è praticamente impossibile mettere da parte qualcosa.
E le previsioni per quest'anno non sembrano presagire un orizzonte roseo per il nostro paese in quanto una famiglia su tre si aspetta peggioramenti per il 2019.
A dirlo sono i consumatori in occasione del 15 marzo, giornata mondiale a loro dedicata, che vedono pubblicato da "Altroconsumo" un'indagine in cui un campione di 1.628 interessati, dai 25 ai 79 anni, distribuiti su tutto il territorio nazionale ne rappresenta le sensazioni.
All'interno del sondaggio sono state considerate sei dimensioni principali, ovvero salute, abitazione, alimentazione, istruzione, mobilità, cultura e tempo libero.
Dall'estrapolazione dei risultati emerge un paese che non si sente completamente con le spalle coperte dai problemi economici, più povero rispetto ai vicini del Nord Europa (lo studio è stato condotto anche su altri paesi) e dove diventa arduo affrontare le spese sanitarie e legate alle automobili.
La situazione più critica nel Sud e nelle isole, in particolare modo in Sardegna e Sicilia dove si sono riscontrati i risultati più bassi. Spiccano nella capacità di spesa, dall'altro lato della classifica, il Trentino Alto Adige e l'Emilia Romagna.
Consistenza reddituale
Nel marzo 2019 l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i dati più significativi riguardanti le dichiarazioni dei redditi segnalando che, a livello nazionale, il reddito complessivo totale dichiarato all'Erario nel 2018 (e quindi relativo al 2017) ammonta a circa 838 miliardi di euro per un numero complessivo di contribuenti “dichiaranti” pari a 40,9 milioni, in aumento di 100mila soggetti, ovvero un +0,25% rispetto all'anno precedente.
Consistenza patrimoniale
Dati elaborati da una indagine congiunta di Banca d'Italia e ISTAT resa nota nel maggio 2019 risulta che la ricchezza delle famiglie italiane con ciò intendendosi è cresciuta di 98 miliardi di euro raggiungendo la cifra di 9.743 miliardi di euro.
Si tratta della sommatoria di tutte le attività reali (casa, terreni, eccetera) e di quelle finanziarie (depositi, titoli, azioni) al netto dei vari prestiti a breve, medio e lungo termine che possono essere stati contratti dalle famiglie.
Si prospetta la necessità che investigazioni ed indagini vengano esperite con la massima flessibilità e con il ricorso alla più ampia gamma di strategie investigative.
Si va dalla sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) od elettronica, attraverso le opportune strumentazioni quotidianamente ed innovativamente offerte dallo sviluppo tecnologico quotidiano alla profilatura personale e psicologica dei soggetti coinvolti, alle attività di indagine su fonti aperte (le c.d. OSINT, Open Source INTellegence).
Vi sono ambiti nei quali indagini patrimoniali e finanziarie risultano imprescindibili, per conoscere solidità patrimoniale ed effettiva capacità reddituale di un soggetto, sia esso persona fisica o giuridica.
Tale ricerca viene spesso richiesta al fine di avere un quadro chiaro e preciso anche di pregiudizievoli, quali eventuali presenze di protesti, fallimenti o coinvolgimenti in procedure concorsuali, ipoteche, pignoramenti, sequestri, litispendenze.
Nicolò Machiavelli diceva “tutti ti valutano per quello che appari, pochi comprendono quel che tu sei”.