Molti italiani realizzano vite parallele ammantate di normalità: un numero non trascurabile di coniugi cresce figli concepiti fuori dal matrimonio.
«Chi lavora trascorre molto più tempo con il collega che con il coniuge - ha dichiarato l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione - e ciò influisce molto sulla tentazione di allacciare relazioni extraconiugali.
«Fenomeno dimostrato anche dalle indagini degli investigatori privati, che iniziano a ricercare le prove di eventuali tradimenti partendo immancabilmente, come prima opzione, dall'ambito professionale del pedinato».
«I luoghi di lavoro a maggiore rischio tradimento sono, nell’ordine: gli ospedali e le cliniche, gli studi professionali, le redazioni giornalistiche, pubblici uffici e banche».
«Tra le infedeltà coniugali consumate tra colleghi spiccano anche quelle a sfondo omosessuale (7% dei mariti, 5% delle mogli)».
Se si tengono gli occhi aperti, capire che il tradimento è in corso è facilissimo: «Quando queste relazioni extraconiugali diventano stabili a causa di un irrefrenabile coinvolgimento emotivo, il traditore cambia radicalmente atteggiamento nei confronti del coniuge rifiutando i rapporti sessuali, il dialogo ed ogni forma di condivisione coniugale».
Il coniuge infedele quasi sempre commette errori, ormai tipizzabili e seriali: abuso delle telefonate sul cellulare in entrata ed uscita o cellulare sempre spento, sms e e-mail compromettenti non cancellati, scontrini di ristoranti e ricevute di alberghi non distrutti, tracce di fondotinta, rossetto, profumi, il classico capello biondo sulla spalla».
Altri errori determinanti sono «chiudersi in bagno per telefonare o portare sempre con sé, in ogni luogo della casa, il cellulare. Inoltre il repentino ricambio del guardaroba, un improvviso dimagrimento o una ingiustificata euforia sono altri indicatori di un possibile tradimento».
Se il coniuge è attentissimo e non commette errori, ma il sospetto di tradimento, nel partner, è forte, chi vuole andare fino in fondo può tuffarsi in un vasto e fiorente mercato di dispositivi elettronici sempre più sofisticati, che spazia dai mini-registratori ai microfoni direzionali, dalle videocamere nascoste alle cimici: sarebbero vietati dalla legge, ma sono facilmente reperibili al mercato nero o via internet.
Chi è super-sospettoso, e anche un po' impiccione, sappia che in commercio esiste un software in grado di far risalire alla password della posta elettronica o di facebook della persona spiata.
Sta pure aumentando «la vendita dei kit per verificare il Dna dei figli, acquistabili per pochi euro via internet. «Nell’80% dei casi i disconoscimenti di paternità vengono richiesti per il secondo figlio».
Infine, le infedeltà coniugali nell’ambito lavorativo non solo mettono a dura prova la vita del matrimonio ma anche quella del regolare svolgimento del lavoro.
«È innegabile che molte aziende abbiano subito notevoli danni dalle relazioni extraconiugali. In Svizzera, per esempio, sono stati contemplati contratti di lavoro con espresso divieto per il dipendente di intrattenere relazioni amorose con colleghi, pena il rischio, addirittura, del licenziamento».
Alcuni riferimenti statistici
Tra le cause che scatenano la crisi del matrimonio, le infedeltà coniugali si collocano tra le più ricorrenti: rappresentano il casus belli nel 40% dei casi di separazione e divorzio.
Secondo l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, il 60% delle infedeltà coniugali che si consuma nel nostro Paese avviene sul luogo di lavoro, secondo le recenti statistiche elaborate dal Centro Studi AMI confermate dalla società Robert Half Executive Search.
Statisticamente Milano è la città in cui, in percentuale, si consuma il maggior numero di tradimenti, seguita a ruota da Roma, Bologna, Torino. Nel sud la città in cui si registrano maggiori infedeltà coniugali è Napoli.
L’Italia è il Paese che detiene in Europa il record di relazioni amorose sul luogo di lavoro; seguono nell’ordine Germania, Francia ed Inghilterra.
Tale tipologia di indagine vede al centro del suo focus operativo l’ambito delle relazioni extra-coniugali.
Ogniqualvolta all’interno di un rapporto matrimoniale si generino dubbi o sospetti, scatta l’esigenza per il partner, che presume di essere vittima di infedeltà, di voler conoscere la verità.
Tutto, normalmente, nasce da alcuni particolari minuti e/o gesti o comportamenti inconsueti, quali reiterati prolungamenti di orari di lavoro, una maggiore cura nel proprio aspetto, cambiamenti delle proprie abitudini personali insoliti ed inspiegabili, una carenza di attenzioni nella sfera intima.
Tutto questo, fa scattare una serie di campanelli di allarme che è meglio approfondire con un’attività investigativa.
Si prospetta la necessità che investigazioni ed indagini vengano esperite con la massima flessibilità e con il ricorso alla più ampia gamma di strategie investigative: si va dalla sorveglianza fisica (osservazione, controllo, pedinamento) od elettronica, attraverso le opportune strumentazioni quotidianamente ed innovativamente offerte dallo sviluppo tecnologico quotidiano alla profilatura personale e psicologica dei soggetti coinvolti, alle attività di indagine su fonti aperte (le c.d. OSINT, Open Source INTellegence) o sui social media: a volte la prova della relazione viene fornita dal profilo Facebook del soggetto fedifrago che, con nonchalance, arriva a pubblicare fotografie, notizie di itinerari, diari e percorsi gastronomici delle proprie avventure consumate all’insaputa del partner “ufficiale”.