Security aziendale e personale

Security aziendale e personale

"Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e sicurezza della propria esistenza"
Art. 3, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.

Security aziendale e personale



Etimologicamente parlando, il termine “security” è il corrispettivo inglese della parola sicurezza, che viene dal latino “sine cura” e che, letteralmente, vuol dire “senza preoccupazioni”.

Tuttavia, mentre la traduzione dall’inglese all’italiano è univoca, non può dirsi altrettanto per l’inverso, dal momento che, nel mondo anglofono, infatti, la sicurezza ha una triplice suddivisione, e precisamente: la safety, che rappresenta l’incolumità della persona dal punto di vista fisico ed intellettuale; la security, che concerne l’insieme delle nozioni, delle analisi, dei giudizi e dei comportamenti messi in atto al fine di prevenire i rischi connessi a minacce esterne; l’emergency, che consiste nel proteggere dal e nel contenimento del pericolo.

In questi tempi si è dilatata, come esigenza avvertita dai cittadini, una sempre maggiore attenzione ai temi della sicurezza personale, al punto che l’opinione pubblica è divisa sul tema del “baratto” di alcune libertà rispetto ad una maggiore sicurezza, salvo poi frammentarsi ulteriormente ed in una maniera che non consente classificazioni, essendo estremamente variegato il novero delle opzioni da adottare. 

Nei sondaggi d’opinione, si è rivelato un incremento dell’insicurezza del singolo individuo che, più che in passato, teme di uscire di casa da solo, soprattutto di notte, pone attenzione ai rischi di rapine, furti e violenze, anche nell’ambito delle mura domestiche.

Tutte le municipalità hanno intensificato i propri investimenti in videosorveglianza, dotandosi di presidi fissi dislocati in punti critici delle città, richiedendo l’intensificazione di controlli da parte delle forze dell’ordine. Criminalità, minacce terroristiche, pericoli ambientali, emergenze sono divenuti fattori da tenere sotto controllo anche nello svolgimento delle normali attività aziendali.

Le organizzazioni complesse hanno avvertito l’esigenza di dotarsi di una struttura di security management, un novero di professionisti, cioè, della sicurezza anticrimine che mettono a disposizione la propria esperienza in ogni singolo settore della sicurezza al servizio di privati cittadini ed aziende.

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L’attività che contraddistingue tale disciplina è lo studio, lo sviluppo, l’attuazione di strategie, politiche, piani di emergenza tesi alla prevenzione, contrasto e soluzione di eventi dolosi o colposi, progettati per provocare danno a persone, risorse materiali e immateriali, organizzative ed umane dell’azienda.

Il security management è l’insieme delle figure professionali addette alla prevenzione ed annullamento dei rischi, così come lo stabilire delle strategie atte a contrastare una minaccia esistente.




Le responsabilità ad esso delegate sono molteplici, e vanno dalla pianificazione teorica delle operazioni ai fini di sicurezza, allo svolgimento pratico, all’intrattenere rapporti informativi con le forze dell’ordine o con altre istituzioni preposte.


Si divide sostanzialmente in tre livelli, formando una struttura gerarchica piramidale, al vertice della quale si pone il ruolo del Senior Security Manager, che è il responsabile, tra l’altro, dello sviluppo delle strategie di security, nonché della loro attuazione pratica, assicurandosi che l’intero corpo aziendale le faccia proprie, anche attraverso corsi ed esercitazioni.

Tale posizione viene affiancata da quella del Security Manager, che partecipa sia al processo decisionale, che a tutto quanto necessario, a livello pratico, ai fini della sicurezza.

Un profilo intermedio, che sintonizza teoria e pratica, dando regolamentazione all’attività quotidiana del Security Expert, che si situa alla base della piramide funzionale.

Quest’ultimo si occupa di tutti gli aspetti pratici e concreti della sicurezza: dalla protezione delle infrastrutture fisiche dell’azienda (centrali, logistiche, rete di distribuzione e di presenza sul territorio), a quelle informatiche (sia per la parte hardware che software), dalla sicurezza del personale alla protezione delle figure dirigenziali apicali (comprese le loro famiglie), eventualmente richiedendo l’apporto di investigatori privati.

Per tutte e tre le professionalità sono richieste competenze specifiche, esperienze adeguate e titoli di studio specializzanti, in maniera proporzionale all’aumentare del grado all’interno della gerarchia di comando.

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L’esigenza di calibrare adeguate risposte alla valutazione del rischio, avvertita anche dalle organizzazioni aziendali meno complesse, ha portato il mercato a richiedere, per singoli ambiti di sicurezza, interventi settoriali e specifici alle agenzie di investigazioni o società specializzate che, conseguentemente, si fanno carico di singoli segmenti, volta a volta individuati, della sicurezza personale e degli ambiti aziendali più diversi.

Si sono quindi proposti servizi settoriali a presidio della singola funzione aziendale, con una caratterizzazione a livello nazionale e globale, per tutte le necessità di sicurezza evidenziate nelle singole piazze di operatività.


L’evoluzione di tale servizio ha visto la proposizione di una sorta di contratto di facility management, in grado di dare risposte, monitorate e tempestive, ad ogni esigenza, anche imprevista, nel campo della sicurezza aziendale.

Per le società multinazionali, o che hanno articolazioni territoriali che si snodano in ambiti internazionali, la sicurezza investe la protezione anche relativamente alla valutazione preventiva dei rischi di viaggio o di soggiorno, soprattutto se in aree geografiche problematiche o in scenari ad alto rischio.

Parimenti, sarà necessario approntare strumenti di gestione delle crisi che possono insorgere improvvisamente, in tali ambiti territoriali, per le più svariate ragioni di natura climatica (fenomeni atmosferici di rilevante impatto, eventi sismici, inondazioni, etc.), di instabilità politica e sociale (colpi di stato, rivoluzioni, manifestazioni popolari di massa, etc.) o, infine, di instabilità religiosa, soprattutto per quei fenomeni che hanno contiguità con il terrorismo interno ed internazionale.

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Da ultimo, bisogna ricordare come un sempre più crescente numero di personaggi dello “star system”, del mondo dello sport, della finanza, o dell’imprenditoria necessiti di un adeguato sistema di protezione personale, che deve essere garantito dalle realtà che si occupano di organizzazioni di eventi e, in genere, di iniziative incentrate nei relativi mondi di riferimento.

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Sotto tale profilo, una “logistica di sicurezza” richiede una copertura ad ampio spettro, dalla sorveglianza ravvicinata del VIP che partecipi a manifestazioni pubbliche od eventi privati, al monitoraggio e presidio degli spostamenti quotidiani, non sempre precedentemente pianificati, ma che possono essere frutto di situazioni impreviste.

In questi contesti, oltre alle tematiche proprie agli ambiti più tangibili, si pone anche la necessità di garantire un’assoluta tutela della privacy e la più esclusiva fedeltà, da parte del personale coinvolto, nel mantenere il focus sulla totale impermeabilità delle sfere personali e personalissime, assicurando comunicazioni rigorosamente controllate ed ambienti altrettanto riservati.

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