Lo sviluppo digitale e l’introduzione degli smartphone infatti, hanno permesso alle persone di farsi portavoce di notizie in tempo reale tramite registrazione e pubblicazione di video sui social media in tempo reale.
Questa evoluzione tecnologica ha portato con se un esponenziale aumento delle notizie pubblicate dai cittadini, ma dall'altro lato ha reso chiunque in grado di pubblicare qualsiasi tipo di notizia (anche falsa o poco attendibile) in qualsiasi momento.
Il primo passo da fare dunque, è verificare la provenienza dei video, cioè da quale social, blog, sito web provenga, e verificarne l'affidabilità.
Successivamente, è necessario verificare la fonte del video, cioè scoprire chi l'ha pubblicato cercando di comparare i vari account della persona ignota, al fine di arrivare ad un individuo reale che possiamo contattare fisicamente. Dobbiamo quindi "verificare la fonte".
Infine bisogna verificare il contenuto del video, spesso infatti i contenuti dei video non sono veritieri o non lo sono del tutto, rappresentando il falso o "non totalmente il vero".
Per fare ciò è necessario risalire al primo video pubblicato che rappresenta la notizia, datarlo (stabilire quando è stato pubblicato), localizzare il luogo dov'è stato registrato tramite servizi online, come Google Earth, Wikimapia, Google Maps, e infine compararlo ad altri possibili video (se presenti) che riprendono la stessa scena da punti di vista differenti in grado di darci un quadro più completo della situazione.
Alla fine della nostra indagine, unendo tutti i dati raccolti, dovremmo riuscire a farci un'idea più o meno affidabile della veridicità del video.
Un esempio di fake news in quanto video è il caso del video della rivolta del Cairo. Durante i violenti scontri de Il Cairo dell'agosto 2013 venne pubblicato un video su YouTube che avrebbe dovuto mostrare dei manifestanti che buttavano giù da un ponte un'automobile della Polizia.
Il video fu oggetto di analisi da parte di importanti organizzazioni come Amnesty International in quanto poteva contenere importanti informazioni su possibili violazioni dei Diritti umani. Il dettaglio che attirò l’attenzione di giornalisti e studiosi che analizzarono il video, fu il fatto che durante la riproduzione non si vedeva in nessun momento manifestanti spingere la suddetta auto giù dal ponte.
In seguito, grazie ad ulteriori ricerche, i giornalisti scoprirono un altro video, che riprendeva la scena da un punto di vista diverso e più ampio, ovvero un grattacielo che si trovava vicino all'area dell'incidente. Questo video mostrava che l'auto era realmente precipitata dal ponte, ma non a causa dei manifestanti bensì per lo scontro con un altro veicolo.
Dunque, i giornalisti capirono che i fatti ripresi nel video erano realmente accaduti, ma erano stati appositamente manipolati per dar vita ad una fake news.