Tale pratica, viene solitamente utilizzata per scopi personali o personalissimi.
La stessa consiste nell'applicare, in occasione delibere assembleari societarie, etc., tramine l'influenza attibuita alla maggioraza delle partecipazioni od azioni detenute dal interessato, e senza tuttavia costituire violazioni formali dell'atto costitutivo, dello statuto societario, o di disposizioni di legge, condotte a danno degli interessi della minoranza assembleare.
Per contrastare questo fenomeno, si fa riferimento al dovere della buona fede, cosicché chi detiene la maggioranza, ha l’obbligo di considerare gli interessi dei soci di minoranza, che può quindi appellarsi alla "morale" statuita quale fondamente dello scopo comune: l'interesse della società.