Infatti tale tipo di verifica investigativa abbraccia la disamina delle più diverse situazioni.
Lo scopo dell'operatività investigativa è quello di fornire puntuali risposte ai differenti questi del cliente, prima di "fare grande passo", che ricordiamo racchiudere nella propria essenza, l'importanza di prendere una decisione che potrebbe cambiare radicalmente la vita, sia dal punto di vista sentimentale, determinando qualità e stile di vita, che specialmente dal punto di vista economico patrimoniale.
Nel diritto italiano, il termine matrimonio è utilizzato sia per indicare l'atto stesso del matrimonio (cosiddetto matrimonium in fieri), sia per indicare il rapporto che ne consegue per gli sposi (cosiddetto matrimonium in facto).
Il codice civile italiano prevede che il matrimonio possa essere contratto solo da persone che abbiano i seguenti requisiti:
- la capacità di intendere e di volere, che esclude coloro i quali, in ragione dello stato di grave infermità di mente, siano stati colpiti da interdizione giudiziale. Il matrimonio contratto dall'incapace naturale, ossia da chi è transitoriamente privo della capacità di intendere e di volere, può essere impugnato salvo che vi sia stata coabitazione tra i coniugi della durata di un anno.
- la libertà di stato, ossia l'assenza di un persistente legame di matrimonio con effetti civili con altra persona. Secondo la legge italiana, chi contragga matrimonio in violazione del requisito di libertà incorre nel reato di bigamia.
Il codice civile prevede alcune situazioni che costituiscono impedimenti a contrarre matrimonio.
Essi si distinguono in impedimenti dirimenti, la cui presenza dà luogo alla nullità, e impedimenti impedienti, la cui presenza obbliga a pagare un'ammenda.
Sono impedimenti dirimenti:
- l'esistenza di un precedente vincolo matrimoniale;
- l'incapacità di intendere e di volere di uno dei nubendi;
- la minore età di uno dei nubendi (salvo che per lo stesso non sia intervenuta l'emancipazione);
- il rapporto di parentela, affinità, adozione e affiliazione tra i nubendi;
- il cosiddetto impedimentum criminis, ossia il matrimonio tra chi è stato condannato per omicidio (consumato o tentato) ed il coniuge della persona offesa.
Sono impedimenti impedienti:
- il lutto vedovile;
- la mancanza di pubblicazione.
La dichiarazione di nullità del matrimonio (erroneamente nota come annullamento) è un provvedimento con il quale il matrimonio viene dichiarato nullo, ossia mai esistito e ha quindi efficacia retroattiva.
Il codice civile indica le cause che possono portare all'annullamento di un matrimonio: vi sono incluse la scoperta di anomalie o gravi difetti di uno degli sposi (purché esse esistessero prima dell'atto di matrimonio e fossero state celate), la mancanza dei requisiti per il matrimonio di uno dei coniugi (esempio si scopre che uno dei due era già vincolato in un altro matrimonio, oppure si scopre che i coniugi sono parenti sanguigni).
Lo scioglimento del matrimonio, o divorzio, è invece il processo legale che scioglie il vincolo matrimoniale tra i coniugi o, nel caso di matrimonio concordatario, pone fine ai suoi effetti civili.
Esso è pronunciato dal giudice, su istanza di uno o di entrambi i coniugi, quando accerta che la comunione spirituale e materiale tra i coniugi non può essere mantenuta o ricostituita. In caso di accordo tra i coniugi, il divorzio può essere pronunciato dal sindaco o concluso attraverso una procedura di negoziazione assistita con assistenza di un avvocato per ciascuno.
Alcune statistiche sul matrimonio
I matrimoni celebrati in Italia nel 2015 sono stati 194.377, contro i 420.300 del 1963 (un calo del 53,75%). Tuttavia tra il 2014 e il 2015 si è registrato un aumento del 2,43%. Questo è un primo dato che indica la crisi del matrimonio in Italia (fenomeno comune ad altri paesi occidentali).
Un altro dato significativo di questo fenomeno è rappresentato dall'età media in cui si contrae matrimonio, che nel 2014 è stata di 35 anni per gli uomini celibi e 32 per le donne nubili.
L'età di picco (in cui avvengono più matrimonio percentualmente) secondo i dati Istat 2009 è di 27 anni per le donne (con un grafico fortemente spezzato che presenta un netto calo oltre questa età) e di 31 anni per gli uomini (con un grafico più "morbido" che tende a formare un plateau tra i 28 e 31 anni e degrada più lentamente oltre questa età).
Per i divorziati l'età sale a 47,87 anni per gli uomini e 48,93 anni per le donne. Per i vedovi l'età media è di 61,49 anni per gli uomini e 48,93 anni per le donne.
A titolo di confronto per tutti gli anni settanta del XX secolo l'età media è stata di circa 27 anni per gli uomini e inferiore ai 24 per le donne.
Solo il 70% dei trentacinquenni del 2005 è sposato, a fronte dell'85% di 15 anni prima. I dati però sono disomogenei tra le diverse aree geografiche d'Italia.
Mentre il tasso di nuzialità nel centrosud è 4,9 matrimoni ogni mille abitanti, questo indicatore scende a 3,8 nel Nord.
Per questo motivo tra i servizi di indagine maggiormente richiesti alle agenzie di investigazioni troviamo le investigazioni prematrimoniali, tese a prevenire principalmente fenomeni quali i "cacciatori di dote", ovvero soggetti che avendo un interesse di natura economica o strumentale, sono letterelmente a "caccia" del miglior partito con la quale convogliare a nozze, con artifizi e raggiri di vario genere.
Sono inoltre frequenti casi di dispersione volontaria del patrimonio, accertamenti sull’esistenza di vincoli matrimoniali precedenti (sono abbastanza frequenti i casi di potenziale bigamia), indagini per la ricerca della presenza di figli naturali o di un altro nucleo familiare, ancorché non ufficializzato, nonchè controlli sulla moralità del soggetto, in presenza di eventuali cambi di generalità o di genere.
Dunque, largo alla fantasia!