Un tale messaggio viene comunemente denominato crittogramma, mentre i metodi utilizzati per realizzarlo, tecniche di cifratura.
La nascita di questo particolare modalità di comunicazione è risalente ad antiche tracce di cifrari quanto il codice di atbash, utilizzato dagli Ebrei, oppure la scitala utilizzata dagli Spartani, così come il cifrario di Gaio Giulio Cesare.
Prendendo in considerazione la storia della crittografia moderna, il punto di svolta risiede nella stesura del De cifris, da parte di Leone Battista Alberti nel 1466, il quale rese possibile la cifratura tramite l’utilizzo di un disco cifrante con un alfabeto segreto da spostare ad libitum ogni due o tre parole.
Successivamente il tedesco Giovanni Tritemio ideò una forma di cifratura polialfabetica, arrivando al 1533 quando Giovanni Battista Bellaso creò una tecnica di cifratura in grado di alternare diversi alfabeti segreti formati con parola chiave sotto il controllo di un lungo versetto chiamato contrassegno.
La prima legge fondamentale per il corretto utilizzo di tali tecniche venne scritta da Kerckhoffs nel 1883 “La Criptographie Militaire”, tale per cui “La sicurezza di un crittosistema non deve dipendere dal tener celato il crittoalgoritmo. La sicurezza dipenderà solo dal tener celata la chiave.”
La crittografia è stata allungo oggetto di interesse anche per le forze dell’ordine, dato che determinate conversazioni private o segrete potrebbero essere intralciate da criminali, ma soprattutto sta diventando di notevole interesse per i sostenitori dei diritti civili, dato che uno strumento in grado di agevolare la privacy.
In determinati paesi questa pratica di comunicazione venne persino vietata fino al 1999, dove per esempio in Cina ed Iran, era necessario essere in possesso di una licenza per poterla utilizzare.
Un sistema crittografico che necessita di essere nominato è il Cifrario di Verman, costruito su una chiave lunga e mai più riutilizzabile.
Questo sistema è degno di nota perché ad oggi è ancora ritenuto il sistema più sicuro in assoluto, essendo che le differenti tecniche esistenti garantiscono la sicurezza dei dati per un ristretto arco temporale, dunque ne garantiscono una segretezza limitata.
Le diverse tipologie di crittografia si dividono in simmetrica, asimmetrica e quantistica.
La crittografia simmetrica, l’unica modalità utilizzata fino a qualche anno fa, consisteva nell’utilizzo di un’unica chiave di lettura sia per la protezione del messaggio sia per renderlo nuovamente leggibile.
Il problema riscontrato tramite l’uso di questa tipologia crittografica risiedeva nella condivisione della chiave di cifratura con il destinatario, evitando che essa venisse decifrata da terzi.
La crittografia asimmetrica prevede l’utilizzo differenti chiavi per cifrare e decifrare un messaggio, in questo modo viene facilitata la distribuzione delle chiavi stesse. Utilizzando questa modalità la chiave verrà resa nota direttamente al mittente dal destinatario, che sarà in grado di decifrare il messaggio senza preoccupazione del passaggio del messaggio da parte di terzi.
La principale funzionalità di questo sistema risiede nel fatto che è matematicamente e computazionalmente molto facile moltiplicare due numeri primi (che singolarmente rappresentano la chiave privata), ma il problema inverso si rivela essere molto complicato, ergo risalire ai fattori primi del numero ottenuto dal precedente prodotto (che invece rappresenta la chiave pubblica che chiunque può vedere e che si usa per crittografare).
La terza tipologia di crittografia è quella quantistica, resa possibile grazie agli studi dell’omonima meccanica quantistica.
La particolarità di questo metodo di comunicazione sta nella la fase dello scambio della chiave di cifratura, infatti è volta ad evitare minacce come quella denominata “man in the middle”, ergo nel caso un messaggio venisse intercettato, il fatto sarebbe immediatamente reso noto sia al mittente che al destinatario.
Ad ora diversi software hanno iniziato ad utilizzare alcuni generi di crittografia, alcuni di questi sono:
BitLocker Drive Encryption, CrypTool, GNUpg, su gnupg.org., PGP, ProtonMail, FreeOTFE, Telegram, Tresorit, TrueCrypt, VeraCrypt e WhatsApp.