Inserire esperienze lavorative e competenze culturali false, o comunque “gonfiate”, per poter ottenere un posto di lavoro in ambito privato non costituisce reato.
Tuttavia, l’azienda che scopre di aver assunto una risorsa sulla base di un curriculum falso ha diritto al licenziamento in tronco del dipendente, con la possibilità di intentare una causa nei suoi confronti per il risarcimento dei danni arrecati.
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