E' possibile verificare le referenze del curriculum di un candidato?
Assolutamente sì, previo il rilascio dell'autorizzazione al Trattamento Dei Dati Personali e della Privacy in linea con le recenti disposizioni del GDPR, da parte del candidato che ha sottoposto all'attenzione altrui il proprio curriculum.
La pratica di verificare le referenze è usanza comune e sempre più spesso oggetto di vere e proprie attività di investigazione, in quanto necessaria per accertare la veridicità delle informazioni fornite dai candidati durante il processo di selezione.
La verifica delle referenze può essere considerata una parte importante del processo di valutazione di un candidato, in particolare quando ci sono dubbi sulla veridicità delle informazioni o delle esperienze riportate nel curriculum.
Questa pratica può aiutare a confermare l'accuratezza delle informazioni e a garantire che il candidato abbia effettivamente svolto le esperienze lavorative o accademiche dichiarate.
Durante la verifica, è possibile contattare direttamente i precedenti datori di lavoro, i supervisor o le persone indicate come referenze per ottenere conferme sulle informazioni riportate nel curriculum vitae.
Questa verifica può riguardare periodi di impiego, posizioni ricoperte, responsabilità assegnate e competenze acquisite.
È importante notare che la verifica delle skill deve essere condotta nel rispetto della privacy e delle normative applicabili sulla protezione dei dati personali.
Pertanto, è consigliabile ottenere il consenso esplicito del candidato prima di contattare le sue referenze e di trattare i dati personali in conformità con le leggi sulla privacy, come il Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e il GDPR (Regolamento UE 2016/679).
Riguardo alla dicitura da inserire nel curriculum vitae, puoi scegliere una delle opzioni che hai menzionato precedentemente per autorizzare il trattamento dei dati personali presenti nel curriculum vitae.
Tale pratica di verifica o spesso, oggetto di vere e proprie attività di investigazione, potrebbe risultare quasi necessaria, considerando che una recente statistica ha rilevato come circa il 58% degli italiani tenda ad inserire nel proprio curriculum informazioni ed esperienze “gonfiate”, non realistiche o, addirittura, completamente false.
La dicitura inserita nel cv del candidato dovrebbe essere tra le seguenti:
- Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).
- Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16.
- Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.
La pratica di verificare le referenze è usanza comune e sempre più spesso oggetto di vere e proprie attività di investigazione, in quanto necessaria per accertare la veridicità delle informazioni fornite dai candidati durante il processo di selezione.
La verifica delle referenze può essere considerata una parte importante del processo di valutazione di un candidato, in particolare quando ci sono dubbi sulla veridicità delle informazioni o delle esperienze riportate nel curriculum.
Questa pratica può aiutare a confermare l'accuratezza delle informazioni e a garantire che il candidato abbia effettivamente svolto le esperienze lavorative o accademiche dichiarate.
Durante la verifica, è possibile contattare direttamente i precedenti datori di lavoro, i supervisor o le persone indicate come referenze per ottenere conferme sulle informazioni riportate nel curriculum vitae.
Questa verifica può riguardare periodi di impiego, posizioni ricoperte, responsabilità assegnate e competenze acquisite.
È importante notare che la verifica delle skill deve essere condotta nel rispetto della privacy e delle normative applicabili sulla protezione dei dati personali.
Pertanto, è consigliabile ottenere il consenso esplicito del candidato prima di contattare le sue referenze e di trattare i dati personali in conformità con le leggi sulla privacy, come il Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e il GDPR (Regolamento UE 2016/679).
Riguardo alla dicitura da inserire nel curriculum vitae, puoi scegliere una delle opzioni che hai menzionato precedentemente per autorizzare il trattamento dei dati personali presenti nel curriculum vitae.
Tale pratica di verifica o spesso, oggetto di vere e proprie attività di investigazione, potrebbe risultare quasi necessaria, considerando che una recente statistica ha rilevato come circa il 58% degli italiani tenda ad inserire nel proprio curriculum informazioni ed esperienze “gonfiate”, non realistiche o, addirittura, completamente false.
La dicitura inserita nel cv del candidato dovrebbe essere tra le seguenti:
- Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).
- Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16.
- Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.