Come provare l’abuso e licenziare per giusta causa
L’abuso dei permessi retribuiti ex L. 104/1992 lede la fiducia datore–dipendente e genera costi occulti per azienda e INPS.
Le nostre indagini specialistiche dimostrano con prova certa l’illecito, tutelando l’impresa e legittimando il recesso per giusta causa.
Riferimenti normativi essenziali
Art. 33 L. 104/1992 (settore privato) e D.Lgs 151/2001 (settore pubblico) concedono 3 giorni mensili o permessi frazionati ai lavoratori che assistono familiari con disabilità grave.
L’utilizzo difforme (assistenza fittizia, svago, secondo lavoro) integra inadempimento contrattuale e indebita percezione di prestazione erogata dall’INPS.
Red flag di utilizzo improprio
- Assenze cicliche in prossimità di weekend o festivi.
- Segnalazioni di attività ludiche, sportive o commerciali durante l’orario di permesso.
- Check-in social e geolocalizzazioni lontane dal domicilio del familiare assistito.
- Incremento anomalo di permessi dopo avvio di side-business o ristrutturazioni domestiche
L'abuso dei permessi legge 104, quando i beneficiari svolgono attività diverse dall'assistenza al familiare durante l'orario dei permessi, costituisce una violazione degli obblighi contrattuali.
Tale comportamento, qualificabile come frode nei confronti del datore di lavoro e dell'INPS (ente erogatore della prestazione), può legittimare il licenziamento per giusta causa, come previsto dalla disciplina contrattuale e corroborato dalla giurisprudenza pertinente.
Iter d’indagine: dalla segnalazione al dossier “court-ready”
- Briefing legale-HR – analisi documentazione aziendale, cronologia assenze, policy interne.
- Pianificazione – obiettivi probatori (luogo, orario, continuità della condotta, eventuali terzi coinvolti).
- Sorveglianza discreta – pedinamenti, video-riprese HD, body-cam, droni in area pubblica.
- Digital forensics & OSINT – scraping social, cell-site analysis, verifica marketplace e profili business.
- Correlazione eventi – timeline con metadati, geotag, fatture, movimenti POS.
- Relazione tecnica – foto, filmati, trascrizioni autenticati con hash SHA-256, firmata da investigatore ex art. 134 T.U.L.P.S.
Le prove raccolte attraverso l'investigazione, documentazioni video fotografiche e testimonianze, possono essere utilizzate in sede giudiziaria per supportare il procedimento di licenziamento.
Metodologie investigative e tecnologie
- Telecamere 4K occultate e ottiche a lungo raggio.
- GPS forensics su veicoli aziendali (con consenso del titolare / titolarità bene).
- Accesso banche dati proprietarie per ricerche patrimoniali e seconde attività.
- Tool certificati Cellebrite / Magnet AXIOM per estrazione chat e log.
- Software OSINT & SOCMINT per tracciamento presenza online.
Giurisprudenza di riferimento
Cass. civ. n. 9217/2016 – legittimo il licenziamento disciplinare se il dipendente utilizza i permessi 104 per finalità non assistenziali, violando il vincolo fiduciario.
Cass. civ. n. 8784/2021 – l’azienda può incaricare un’agenzia investigativa per verificare l’uso dei permessi; il materiale video è prova lecita se raccolto in luoghi pubblici.
Benefici dell’attività investigativa
- Tutela economica – riduzione costi impropri e recupero contributi indebitamente fruiti.
- Prevenzione frodi interne – effetto deterrente su altri lavoratori.
- Dossier utilizzabile in sede disciplinare – supporto a contestazione, sospensione e licenziamento.
Il nostro team è a disposizione per fornire consulenza e assistenza nella gestione di tali problematiche, offrendo supporto nella raccolta delle prove e nella definizione delle strategie più adeguate per affrontare eventuali abusi.
Compliance GDPR e Statuto Lavoratori
Interventi eseguiti da investigatori autorizzati, nel rispetto del T.U.L.P.S., art. 4 L. 300/70 (impianti audiovideo), GDPR e linee guida Garante Privacy su controlli difensivi. La catena di custodia è certificata ISO 27001.
Parliamone con il tuo HR / legale
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Un nostro consulente dedicato analizzerà il caso e, se richiesto, attiverà immediatamente il piano investigativo più adatto.
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